Spazio satira
Frosinone
26.11.2024 - 11:30
Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’uomo arrestato con l’accusa di aver appiccato il fuoco al negozio Pianeta outlet.
Ivan Mazzocchi, 47 anni, arrestato venerdì dagli agenti della squadra mobile, è comparso ieri mattina davanti al gip Antonello Bracaglia Morante per la convalida del fermo di indiziato di delitto. L’uomo, assistito dall’avvocato Giorgio Picchi, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Un’udienza breve, giusto per le formalità di rito. Quindi, il giudice, dopo aver analizzato tutti gli atti, in serata ha deciso per la conferma del carcere nei confronti dell’indagato.
Il quarantasettenne è accusato dell’incendio, che all’alba di sabato 16 novembre, ha devastato il negozio sulla Monti Lepini, aperto giusto cinque giorni prima. E che ora è chiuso in attesa di una riapertura per la quale - come hanno fatto sapere i proprietari del negozio - ci vorranno mesi. Gli investigatori del neo dirigente della squadra mobile frusinate Angelo Longo sono partiti da un punto fermo: le immagini della videosorveglianza interna dell’outlet dalle quali si intravedeva un uomo vestito di nero, con il volto parzialmente coperto da un cappellino. Questi, dopo aver mandato in frantumi con un martelletto il vetro di uno degli ingressi laterali, lanciava all’interno un ordigno incendiario. Le fiamme si propagavano immediatamente tanto che lo stesso veniva in parte investito. I danni sono stati ingenti, nonostante l’intervento dei vigili del fuoco.
A quel punto la polizia è andata a ritroso. Ha cercato di individuare il percorso compiuto dall’autore dell’incendio a partire dalla zona immediatamente prossima all’esercizio preso di mira. Decisive sono risultate alcune immagini nei pressi dell’outlet, ma anche allo Scalo. E così gli agenti, dopo aver comparato le varie immagini acquisite, grazie anche ai sistemi di vigilanza pubblica e privata del quartiere, lo hanno identificato.
Venerdì, raccolti tutti gli elementi a sostegno della tesi investigativa, gli agenti della mobile sono andati a effettuare una perquisizione domiciliare (all’esito della quale sono stati sequestrati gli abiti ritenuti utilizzati per appiccare l’incendio) e a eseguire il fermo. Quando l’uomo ha capito quanto stava succedendo ha tentato anche di fuggire, ma è stato prontamente bloccato. Ed è finito in carcere.
Gli accertamenti della procura coordinati dal sostituto Rossella Ricca vanno avanti. Il passo successivo è quello di individuare il mandante dell’incendio. Tra l’altro, durante le indagini è emerso anche un altro particolare. Ovvero che lo stesso arrestato - secondo le accuse - avrebbe tentato una prima volta di incendiare il locale nella notte tra l’11 e il 12 novembre. Ovvero nella notte successiva all’apertura, avvenuta domenica 10 novembre e che aveva richiamato un gran numero di curiosi e di clienti. E forse questo deve aver “disturbato” qualcuno. O forse la piazza di Frosinone, essendo scoperta per questo genere di affari (le vendite in stock) era appetita da altri. Questo lo dovranno confermare le indagini che andranno avanti per cercare di chiudere il cerchio su una vicenda che ha destato viva preoccupazione in città, tenuto conto delle modalità dell’azione e del fatto che l’outlet aveva appena aperto, tra l’altro, sfruttando un locale chiuso ormai da decenni. E rimesso a nuovo per l’occasione. Il primo tentativo non sarebbe andato a buon fine per l’intervento della vigilanza privata che avrebbe scongiurato il fatto. Ma poi all’alba di due sabati fa, proprio dopo il passaggio della vigilanza, è andata in scena l’azione criminale.
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