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Ponte Cristini diventerà metallico. Il progetto

La passerella pedonale in legno sul Liri verrà sostituita da una struttura in metallo. I lavori nel 2026. Sarà eliminata la “diga” costruita durante l’amministrazione Tersigni. Previsti interventi di rinaturalizzazione

Ponte Cristini diventerà metallico. Il progetto

Il rendering del ponte metallico che sorgerà al posto dell’attuale struttura in legno lamellare

Il ponte lamellare “Cristini” cambierà look. Grazie al finanziamento regionale, nel corso del 2026 ci saranno operai e mezzi a lavoro per costruire la nuova passerella pedonale sul Liri. Lo assicura il sindaco Luca Di Stefano.
Lunedì le opere che riguardano la messa in sicurezza idrogeologica del fiume sono state presentate dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e dal primo cittadino. È stata la dirigente del settore tecnico, Daniela Ciolfi a illustrare il rendering del progetto che per il ponte “Cristini” prevede la sostituzione della passerella pedonale esistente, realizzata in legno lamellare e ormai deteriorata, con una nuova struttura in acciaio. E inoltre la “diga” costruita durante l’amministrazione Tersigni verrà demolita.
Il tratto interessato dall’intervento regionale è compreso tra due importanti infrastrutture, il ponte Vaughan e il ponte San Rocco.

L’analisi territoriale ha evidenziato numerosi punti critici, in particolare: l’accumulo di sedimenti contaminati dovuti alla presenza di materiali inquinanti e rifiuti, che alterano la qualità delle acque e compromettono la salute della flora e della fauna. Le principali problematiche rilevate includono: inquinamento delle acque e dei sedimenti; la presenza di materiali contaminanti lungo le sponde richiede un intervento di bonifica per il ripristino della qualità ambientale. E poi degrado ecologico: la diminuzione della biodiversità e la scarsità di vegetazione autoctona nelle aree fluviali compromettono l’equilibrio naturale e aumentano la vulnerabilità dell’ecosistema.
Il progetto si articola in interventi di rinaturalizzazione con la piantumazione di specie autoctone. Verranno create anche delle zone umide e rifugi naturali per favorire la biodiversità e incrementare la presenza di specie animali locali.

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