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L'omicidio

Sparò e uccise il rivale in amore. Ricusato il giudice

I legali di Giuseppe Molinaro, accusato di aver ucciso Giovanni Fidaleo il direttore dell’albergo Nuova Suio, hanno presentato l’istanza. La presunta incompatibilità del gup Massimo Lo Mastro ora sarà vagliata dai magistrati della Corte di Appello di Roma

Processo Fidaleo, Giuseppe Molinari renderà spontanee dichiarazioni

Giuseppe Molinaro, il carabiniere accusato dell'omicidio di Giovanni Fidaleo

Sospeso provvisoriamente il processo a carico di Giuseppe Molinaro, l’appuntato dei carabinieri di Teano che il 7 marzo dell’anno scorso ha ucciso il direttore dell’Hotel Nuova Suio di Suio, Giovanni Fidaleo di San Giorgio a Liri, e ferito gravemente Miriam Mignano di Castelforte. Nell’udienza di ieri mattina tenutasi al Tribunale di Cassino, gli avvocati Giampiero Guarriello e Massimo Tamburrino, che assistono il militare, hanno presentato un’istanza di ricusazione nei confronti del Gup Massimo Lo Mastro, il quale ha preso atto della richiesta ed ha rimesso gli atti alla Corte di Appello che dovrà decidere sulla fondatezza delle motivazioni addotte dalla difesa.

Trapela ben poco sull’iniziativa dei legali del Molinaro di presunta incompatibilità del magistrato, sembra per delle affermazioni che gli sarebbero state attribuite. Sta di fatto che la Corte di Appello di Roma deciderà in merito e in caso di accoglimento il processo passerà nelle mani di un nuovo magistrato, mentre in caso di rigetto tutto tornerà di competenza del dottor Lo Mastro. Un evento quello di ieri che ha cambiato il programma della giornata, nel corso della quale Molinaro, attualmente recluso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, avrebbe dovuto rilasciare dichiarazioni spontanee. Nell’udienza del 22 aprile scorso erano previste le discussioni delle difese. Invece l’imputato presente in aula (come ieri) intervenne affermando che avrebbe parlato nell’udienza di ieri, poi saltata per la richiesta di ricusazione.

Un processo che si è caratterizzato per una prima richiesta dei difensori di procedere con il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. Dopo circa cinque ore di camera di consiglio il giudice Lo Mastro negò la perizia psichiatrica, ammettendo l’abbreviato, non condizionato. Le difese di Giovanni Fidaleo e della sua famiglia e di Miriam Mignano, rappresentati dagli avvocati Raffaele Panaccione, Costanza De Vivo e Giuliana De Angelis, come è noto, si sono costituite parte civile. Molinaro è accusato dell’omicidio di Giovanni Fidaleo, ucciso per motivi passionali, del tentato omicidio e di stalking nei confronti di Miriam Mignano e di furto del telefonino della stessa donna. Quattro contestazioni contestate dalla difesa, che ora attende le decisioni della Corte di Appello, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di ricusazione.

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