Spazio satira
Anagni
15.04.2024 - 12:00
La sostanza schiumosa affiorata nelle acque Rio Mola Santa Maria
Schiuma nel Rio Mola Santa Maria: continua l’incubo degli inquinatori per il corso d’acqua in cui quasi vent’anni fa morirono le mucche avvelenate dal cianuro. Stavolta il tratto incriminato è più a valle di quello teatro della mattanza che diede il via al sequestro, alle analisi ed alla scoperta del beta-esaclorocicloesano ritenuto responsabile di tutto.
Nell’estate del 2005 le ventidue (sette più quindici) vittime animali vennero rinvenute le prime nei pressi della ex Lepetit (oggi Sanofi), le altre al di sotto e sui prati prospicienti il ponticello realizzato con i fondi donati dal consorzio “Pegaso”, concessionario della linea Tav. A poca distanza dal ponticello è tuttora attiva la cascatella della Mola, il vecchio fabbricato che ospitava il mulino da cui deriva il nome all’intera zona.
Fabbricato balzato agli onori della cronaca nel 1993, quando l’alluvione che devastò il territorio (il parroco don Armando venne inghiottito dalle acque de “Ju Rio”) lo distrusse sotto l’occhio di una telecamera che riprese e registrò la tragedia.
E ieri mattina i ranger del Corpo forestale, oggi carabinieri forestali del comando anagnino, sono stati avvistati nella zona, alla ricerca presumibilmente dell’origine della schiuma che, partendo da dopo la cascata, galleggiava raggiungendo la linea ferroviaria e da qui il martoriato fiume Sacco.
Potrebbe trattarsi, e ci si augura che le indagini possano portarlo alla luce, dell’ennesimo scarico fantasma che, collegando qualche magazzino o qualche stabilimento della zona, sversa nel rio sostanze velenose.
Ironia della sorte, a poche decine di metri dall’altro ponticello, quello sistematicamente privato delle sponde metalliche ad opera di sciocchi profittatori, c’è il depuratore Asi, l’incompiuta più citata degli ultimi anni. Un’opera realizzata nel 1992 e oggetto in più fasi successive di interventi tanto costosi quanto affatto risolutivi. Del caso si sono interessati canali televisivi, la stampa, in primis il nostro quotidiano, molte associazioni. I politici, oltre che ad impegnarsi in campagna elettorale, lo hanno presentato più volte come concluso e pronto a depurare. Ma è ancora tutto fermo. Intanto la schiuma continua a scorrere.
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