Spazio satira
Sora
14.04.2024 - 09:15
La schiuma nel Liri sotto il ponte di Napoli
Ancora schiuma nel Liri, ben visibile sotto le arcate del ponte di Napoli, nel centro della città.
Da diversi giorni le bolle biancastre continuano ad affiorare nel tratto cittadino del fiume, uno spettacolo preoccupante ben visibile da chi passa vicino il muraglione del Liri. Complici le belle giornate e la temperatura gradevole, sono in molti a concedersi una passeggiata lungo il fiume; e inevitabilmente lo sguardo cade sul letto e sulle rive del Liri imbiancati dalla schiuma.
Non è certo la prima volta che accade, ma sono anni che le associazioni ambientaliste chiedono di focalizzare l’attenzione su quello che potenzialmente potrebbe rappresentare un problema ambientale serio, tuttavia senza successo.
Sullo stato di salute del Liri è stato più volte rimarcato lo stretto legame con quanto accade nella vicina Regione Abruzzo, dove il fiume sorge e scorre per un lungo tratto prima di arrivare in territorio sorano. Campionature dell’acqua vengono nuovamente richieste sia nel tratto laziale che in quello abruzzese proprio per fugare ogni dubbio sulla presenza di eventuali sostanze inquinanti.
Nel tratto cittadino del Liri, prima del ponte di Napoli, a occhio nudo si possono notare in superficie delle chiazze che vengono trascinate dalla corrente; oltre il ponte di Napoli, dove si crea una sorta di piccola cascata, l’acqua acquista una colorazione più chiara formando delle bolle.
Per determinare l’origine dell’ormai famosa “scia bianca” che periodicamente compare nel fiume si ripetono gli appelli all’Arpa Lazio affinché provveda a effettuare nuove analisi, finora però inutilmente. In effetti, i controlli fatti a campione durante l’anno, programmando almeno tre prelievi, darebbero un’idea più precisa e realistica di ciò che passa sotto i ponti di Sora.
Un fenomeno che qualcuno ritiene possa derivare da un effetto naturale dovuto a periodi di scarsa ossigenazione delle acque, ma che invece allarma chi teme che la schiuma sia il frutto di sversamenti di sostanze inquinanti nel letto del fiume. Tanto che nei mesi scorsi alcune organizzazioni ambientaliste hanno informato della vicenda la Procura della Repubblica di Cassino.
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