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Frosinone

Ultimo avviso a Mastrangeli

Ecco come Fratelli d’Italia e Massimiliano Tagliaferri hanno messo all’angolo il primo cittadino. Senza di loro (e Andrea Turriziani) impossibile avere il numero legale in prima e seconda convocazione

Ultimo avviso a Mastrangeli

La seduta del consiglio comunale non è stata fissata (e non sarà fissata) a stretto giro di posta. E men che meno in seconda convocazione. Un fatto che smentisce clamorosamente la narrazione che si era cercato di avvalorare lunedì, dopo che i lavori erano stati dichiarati sciolti per mancanza del numero legale. Il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri procederà in maniera normale. Perché la riunione è stata aperta e poi interrotta proprio perché non c’erano... i numeri. Questo però cambia completamente anche l’interpretazione politica delle dinamiche registrate in aula. Facendo emergere lo scontro e la frattura tra le due “anime” della coalizione trasversale.


A vincere la partita a scacchi è stata l’area composta da Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri (indipendente) e Andrea Turriziani (Lista Marini). Restando in aula e garantendo quindi il numero legale sull’ordine del giorno presentato da Domenico Marzi. Uscendo invece quando è iniziato il dibattito sulla mozione di Anselmo Pizzutelli e altri. Il messaggio, forte e chiaro, è stato indirizzato al sindaco Riccardo Mastrangeli, alla “galassia della Lega” che fa riferimento al parlamentare Nicola Ottaviani e al vicesindaco Antonio Scaccia.

I quali probabilmente avrebbero preferito un altro scenario, vale a dire che la seduta non si fosse aperta per niente. Infatti i consiglieri di Lega, Lista per Frosinone, Lista Ottaviani e Lista Vicano (Marco Sordi è da tempo organico al Carroccio), dopo essere entrati in aula, sono immediatamente usciti sull’ordine del giorno di Marzi. Ma nei banchi dell’assise di Palazzo Munari sono rimasti in 20 e alla fine il documento è passato con 12 sì e 8 astenuti. Poi, sulla proposta di Anselmo Pizzutelli, Massimiliano Tagliaferri ha chiesto la verifica del numero legale sapendo bene che non c’era. All’appello hanno risposto in 16. Gioco, partita e incontro per Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani. I quali hanno fatto capire che senza di loro il numero legale non c’è, neppure in seconda convocazione. E che senza di loro è impensabile approvare le delibere all’ordine del giorno.
Battuta d’arresto politicamente pesante per Riccardo Mastrangeli, Nicola Ottaviani e Antonio Scaccia, i quali a questo punto dovranno riflettere. Di fatto la seduta consiliare è durata 25 minuti e gli altri punti all’ordine del giorno non sono stati approvati. Anzi, neppure messi in discussione. Non era mai successo in quarantuno mesi di consiliatura. Ma c’è di più: Fratelli d’Italia (sotto la regia di Franco Carfagna) e Massimiliano Tagliaferri avevano studiato a tavolino la strategia con la quale sono andati a dama. Proseguiranno con lo stesso atteggiamento nei prossimi appuntamenti. Ragione per la quale, senza di loro, non ci saranno i numeri neppure in seconda convocazione. Si è arrivati a un bivio vero. Mesi fa il gruppo di Fratelli d’Italia aveva chiesto a Mastrangeli di valutare dei cambiamenti sul Piano urbano della mobilità sostenibile. In particolare sulla viabilità dello Scalo e del percorso del Brt. Non sono arrivate risposte. Anzi, i primi giorni di agosto in giunta c’è stata la presa d’atto del tracciato del Bus Rapid Transit. Gli assessori di Fratelli d’Italia non avevano partecipato a quella riunione e Massimiliano Tagliaferri, a causa della decisione dell’esecutivo, ha deciso di uscire dalla Lista Ottaviani. Oggi è indipendente. Quindi FdI e Massimiliano Tagliaferri non si sono presentati ad una riunione di maggioranza. Elementi che Mastrangeli ha sottovalutato.

Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la richiesta al Sindaco di attivarsi per trovare il “diciassettesimo” in grado di trasformare la coalizione trasversale in maggioranza. Perlomeno numerica. Richiesta avanzata da Fratelli d’Italia, Massimiliano Tagliaferri e Andrea Turriziani. Ad un certo punto la soluzione era stata individuata: attribuire al consigliere Carlo Gagliardi (Lista Marzi) le deleghe all’urbanistica. Senza nominarlo assessore. Tale opzione, però, è stata bocciata dalla “galassia della Lega”. Da quel momento in poi lo scenario è radicalmente mutato. Poi c’è stata l’indiscrezione politicamente “pesante”, e non smentita da nessuno, del nome di Fabio Tagliaferri (presidente e amministratore delegato di Ales) come possibile candidato sindaco del centrodestra nel 2027. Un’ipotesi evidentemente vista bene anche nei piani alti di Fratelli d’Italia. Proprio nella prospettiva di ricompattare un centrodestra andato in frantumi al Comune capoluogo. Forza Italia (3 consiglieri: Maurizio Scaccia, Pasquale Cirillo, Christian Alviani) è all’opposizione da oltre un anno e mezzo. Come pure Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (eletti nella Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (Lega), Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone (FutuRa). In totale 9 esponenti che erano stati eletti nel centrodestra.

A questo punto la strada è diventata un sentiero strettissimo. E ripido. Non è più solo una questione di numero legale. Il tema è politico. Perché o Riccardo Mastrangeli accetta un confronto vero e a tutto campo con Fratelli d’Italia e Massimiliano Tagliaferri oppure davvero non si vedono i margini né in prima né in seconda convocazione. Anche e soprattutto in considerazione di un mutamento radicale dello scenario. Nel 2022 la “galassia della Lega” aveva ben altri numeri rispetto a quelli attuali. Mentre la crescita di Fratelli d’Italia è stata evidente. In palio non ci sono soltanto gli ultimi 19 mesi di questa consiliatura ma pure gli equilibri e le strategie in vista delle prossime elezioni comunali del 2027. A cominciare dalla candidatura a sindaco del centrodestra. Nulla è più scontato. Anzi.

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