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Lettere e commenti

La politica non comanda, ma illumina

Un appello a chi ama Frosinone ed è pronto ad aprire un dialogo costruttivo e a raccogliere le idee. E la necessità di un dibattito pubblico con le persone che amano la nostra città

panorama frosinone

Un panorama di Frosinone

A forza di essere realisti, abbiamo perso il senso della realtà. Questa “lettera aperta”, perciò, è rivolta a quasi tutti. A chi può e saprà sentirla come propria, in quanto cittadino di Frosinone. Ma non per una soddisfazione personale quanto, piuttosto, per amore degli altri. Non per dovere, ma per gioia. Non per aderire, ma per esserci. La politica del nostro Comune capoluogo, a quanto pare, a destra come a sinistra, nella maggioranza come nelle opposizioni, si sta caratterizzando sempre di più per i distinguo, e va bene, ci sta, ma i distinti sono tali se vengono uniti da una visione, altrimenti sono fratture, polverizzazioni, spaccature, dispersioni, distanze abissali. E tutto crolla. Non tanto nei partiti e dentro le alleanze, quanto piuttosto in Città e nel cuore delle persone, nelle coscienze, in profondità.

In mezzo a tanti distinguo, allora, vorrei stimolare il dibattito pubblico invitando le persone che amano la nostra città ad intervenire. Vorrei sollecitare le sensibilità di chi sa immaginare oltre le apparenze proponendo una visione politica capace di guardare, allo stesso tempo e con egual misura, il vicino come pure l’orizzonte, cioè una visione unificante, in grado d’aprire la mente, d’ampliare gli spazi d’incontro, di dismettere i panni delle false tifoserie contrapposte, degli egoismi personali, della cupidigia e del materialismo. Recuperare gli ideali. La visione che propongo potrebbe essere sintetizzata in una sola frase: la politica non comanda, ma illumina.

Mi rivolgo ai lettori con maggiore sensibilità e a chi è da subito disposto o disponibile ad aggregare, cioè a chi fosse capace di proporre una visione politica in grado d’unire le distinzioni, senza annullare le diversità, cioè mi rivolgo a chi ama Frosinone, a chi ama la politica, ed è pronto ad aprire un dialogo costruttivo, a raccogliere le idee, ad accogliere le diversità. Senza una visione politica comune non esistono neppure i distinguo perché l’insieme dei punti di vista non conduce a una visione, ma al caos. È quello che sta accadendo oggi.

Insomma, la sfida politica frusinate, che si giocherà nei prossimi mesi e anni, non sarà più soltanto quella interna all’attuale sistema bipolare o di Potere, né quella esterna al Palazzo, che vive nel “divide et impera”, o che si scaglia giustamente contro il verticismo al comando e dell’uomo solo al comando o dell’oligarchia al Potere, senza però praticare poi metodi diversi: collegialità, democrazia, discussione, responsabilità, lealtà, senso delle istituzioni. La sfida politica di oggi è già dentro ciascuno di noi, nella nostra coscienza. Anzi, è diventata, ora più che mai, una sfida interiore, che tocca la nostra consapevolezza politica, i nostri ideali, e che riguarda ciò che noi siamo o riusciremo ad essere. Per la nostra città. Insieme.

Rigenerare l’umano. Per dare a Frosinone non semplicemente una rappresentanza e una rappresentazione del solito gioco delle parti o dei partiti, ma una prospettiva, una possibilità, una forza attrattiva, una capacità d’aggregazione, una visione politica... ampia, lungimirante, aperta. Con onestà intellettuale e liberale, repubblicana e democratica, riformatrice e socialista, laica e spirituale. Se ci fate caso, a Frosinone, sui prati, nell’aria che respiriamo, lungo gli argini del fiume Cosa, sul terreno friabile e nell’ambiente tutto, sulle panchine di Corso della Repubblica e fin dentro il Parco Matusa, ci sono i sogni che i frusinati hanno gettato via, che hanno lasciato cadere, di cui hanno deciso di disfarsi perché non ci credono più. Eppure, le persone sono una risorsa indispensabile per la nostra città e sono proprio le persone, i cittadini, le coscienze a farsi presenza civile e civica, senza questo non c’è Politica, ma soltanto Potere, in senso verticistico, egoistico, violento e produce ingiustizie, pregiudizi, tedio, livore, rabbia. In altre parole, il vuoto di politica ha creato un vuoto culturale e tale vuoto ha prodotto un vuoto esistenziale e il nulla riempie questo vuoto provocando disastri antropologici e solitudini umane. Non volute e non cercate. Ecco perché tutto si polverizza.

La politica, invece, dovrebbe essere il modo attraverso cui ascoltare i cittadini, attraverso cui ciascuno agisce, discute, dialoga, vive con gli altri e si relaziona con l’altro. Insieme. Nell’ascolto reciproco. La politica è la partecipazione attiva alla vita sociale della Città. È sentirsi parte integrante di una comunità. È dare voce. Essere voce. Ma soprattutto è ascolto attivo. Sarà che sono un frusinate nell’anima, ma io vedo l’anima di Frosinone, invisibile e impalpabile, ma c’è. È un “daimon” antichissimo, pieno di memoria, fatto di Storia, fantasia, creatività, cultura, amore e desideroso di futuro… Non a caso, nel capoluogo ciociaro, per chi ha gli occhi per vedere, ci sono dei misteri che chiedono di essere svelati, segreti che andrebbero fatti conoscere, magie dell’anima cittadina, perché Frosinone ha un’anima, che tutti i miei concittadini – in cuor loro – hanno colto, visto, percepito, intuito o vissuto in prima persona. Magari una volta soltanto, ma tutti. Quasi tutti.

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