Spazio satira
Frosinone
30.06.2025 - 09:00
In cielo volano palloncini di colori diversi: sono bianchi, gialli, azzurri e ricordano i colori della divisa del calcetto, sua grande passione. Sul maxi schermo vengono proiettate le immagini di Danilo. Tanti gli scatti che mostrano un ragazzo sorridente, in campo durante una partita o insieme ai suoi amici. In sottofondo i testi delle canzoni di Ligabue, Olly, Gazzelle. Un ultimo saluto che i ragazzi della Pescara, zona in cui il ragazzo viveva, hanno voluto portare a Danilo Cantagallo ieri mattina nella chiesa della Sacra Famiglia di Frosinone nel corso dei funerali.
“I ragazzi della Pescara”, così si firmano sulle magliette che indossano e che ritraggono il trentenne insieme al numero 3, il suo numero, quello che aveva cucito sulla divisa da capitano quando giocava con la squadra di calcio a 5 Eagles Frosinone: «Corri sulla fascia», si legge su uno striscione realizzato dalla società. Mentre sui volti dei numerosi presenti ci sono solo lacrime e tanto dolore in ricordo di quei «momenti passati insieme. Le risate, i pianti, sì, i pianti che in questo momento ci logorano e ci travolgono. Sarai sempre sul nostro cammino e sui nostri passi. Ti vogliamo ricordare come eri realmente e non come sei andato via. Ti vogliamo bene Gaucho, i tuoi fratelli della Pescara». Parole che gli amici hanno voluto leggere davanti al feretro del loro compagno, un ragazzo che aveva solo trent’anni e che è stato strappato all’improvviso alla vita, alla sua famiglia. Lo chiamavano “Gaucho”, un soprannome nato sui campi di calcio.
In chiesa presente anche il sindaco Riccardo Mastrangeli che ha proclamato il lutto cittadino e annullato tutti gli eventi pubblici per rispetto delle vittime del tragico incidente stradale dove Danilo Cantagallo, insieme a Gianni Fiacco (ventique anni di Torrice), Maurizio Arduini (sessantacinque anni di Frosinone) e Franco Ricci (settant’anni di Ceprano), ha perso la vita una settimana fa sulla via Casilina, al confine tra Torrice e Frosinone. Un impatto violentissimo con un’altra auto che non ha lasciato scampo a nessuno.
Lascia i genitori, la mamma Rita e il papà Marco, e la sorella Giulia. Lavorava nell’azienda “Tagliaboschi” che produce imballaggi industriali in legno. Ma la sua grande passione era il calcio. Oltre ad essere stato il capitano della squadra di calcio a 5 Eagles Frosinone aveva giocato anche con la società Pantanello Anagni e in altri club.
Toccanti le parole del parroco don Pietro Jura durante l’omelia: «Il dolore è grande. Oggi ci troviamo a chiederci: perché Signore? Perché proprio lui? Perché adesso? Non ci sono risposte. Ma una cosa possiamo farla, possiamo restare uniti, possiamo stringerci nella fede e nell’affetto come hanno fatto gli amici di Danilo in questi giorni. Possiamo affidarci a Dio anche quando il cuore vacilla. Possiamo piangere ma non da soli. Il dolore che provate è segno di un amore eterno. Un amore che non si spegne con la morte perché l’amore, quello autentico, è eterno. Noi auguriamo a Danilo che possa tuffarsi nell’amore di Dio. La sua vita continua anche nel bene che ha fatto, nei sorrisi che ha regalato, nella memoria viva che custodiamo. Il vostro dolore è immenso ma non siete soli. Siamo una comunità, ci stringiamo tutti intorno a noi. Anche quando il buio sembra più forte della luce. Signore, accogli Danilo tra le tue braccia di Padre buono, dagli la pace che solo tu puoi dare, rendi eterno il suo sorriso e dona consolazione a chi piange. Fa che il nostro dolore si trasformi nel tempo in un amore che continua a vivere, in una luce, una speranza».
Al termine della funzione gli amici di Danilo, nonostante la voce rotta e gli occhi pieni di lacrime e di dolore, hanno voluto dedicargli poche parole, ma intense: «Sarai sempre con noi in ogni partita. Resterai per sempre il nostro compagno, il nostro pensiero fisso. Un giorno ci ritroveremo tutti insieme a festeggiare la nostra amicizia. Ciao Danilo, i tuoi amici». E poi fuori, nel piazzale un abbraccio, l’ultimo, si è stretto intorno al feretro del giovane Danilo. Lasciandolo andare via per sempre.
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