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Frosinone

Incidente Gina Turriziani Colonna, in aula il perito

In Corte d’Appello a Roma l’udienza per la morte a Borgo Grappa. Il tragico scontro nel 2017. Chiesta l’audizione del consulente del pm. In primo grado due condanne

Incidente Gina Turriziani Colonna, in aula il perito

Parola al perito della pubblica accusa in Corte d’Appello a Roma nel processo per la morte di Gina Turriziani Colonna, la ventisettenne di Frosinone deceduta in un drammatico incidente stradale a Borgo Grappa avvenuto nel luglio del 2017.
Erano stati i giudici a chiedere approfondimenti di natura tecnica, relativi alla velocità del veicolo al consulente del magistrato, un ingegnere. Alla fine il processo è stato rinviato al prossimo 23 ottobre quando è prevista la sentenza. La studentessa universitaria di Frosinone era morta in un incidente lungo la strada della Segheria alle porte di Latina mentre stava andando a trascorrere una giornata al mare insieme al fidanzato. La vittima era a bordo di una Alfa Romeo Mito, condotta da Danilo C., di Ceccano che si era scontrata con una Fiat 500 guidata da un giovane Vincenzo V., residente ad Aprilia. I due conducenti sono ritenuti i presunti responsabili del reato di omicidio colposo. In primo grado, il giudice monocratico del tribunale di Latina Beatrice Bernabei li aveva condannati alla pena di due anni con la sospensione della pena. La ragazza - in base a quanto è emerso nel corso delle indagini - stava andando a pranzo dopo aver trascorso una giornata di svago e relax al mare ed era avvenuto il violento impatto tra i veicoli al centro dell’incrocio tra via della Segheria e via Piscina Scura. Era stato disposta anche la revoca della patente per i due imputati.

Nelle motivazioni della sentenza di primo grado, il giudice aveva messo in rilievo che la morte sia riconducibile alla condotta di guida dei due imputati. «Il conducente della Mito avrebbe potuto prevedere (in quanto debitamente segnalato da cartellonistica stradale) che altro utente della strada avrebbe potuto immettersi sulla strada principale da lui percorsa, avrebbe potuto evitare l’evento morte se avesse osservato una velocità di 50 chilometri orari». Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luca Ciavardini e dagli avvocati Christian Alviani e Carlo Bonzano. La famiglia di Gina Turriziani Colonna, invece, si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Nicola Ottaviani.

Secondo quanto è emerso nel corso del processo, la Fiat 500 condotta dal giovane di Aprilia, non avrebbe rispettato lo stop mentre l’altra auto, l’Alfa Romeo Mito su cui viaggiava Gina e che era condotta dal fidanzato, non avrebbe rispettato il limite di velocità di 50 chilometri orari. La morte della ragazza aveva suscitato grandissimo cordoglio a Frosinone dove era molto conosciuta.

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