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La curiosità

Le foto del 1943 contro la demolizione

Per evitare l’abbattimento di opere abusive presentate immagini del bombardamento di 82 anni fa

Frosinone ricorda il suo 11 settembre

Frosinone poche ore dopo il grande bombardamento che distrusse la quasi totalità del centro storico

Ha presentato ricorso al Tar per evitare la demolizione di un fabbricato producendo le foto del bombardamento di Frosinone del 1943. Ma tutto è stato inutile. Il tribunale amministrativo per il Lazio, sezione di Latina, ha rigettato il ricorso e condannato il ricorrente alle spese di lite in favore del Comune di Frosinone e del controinteressato per 3.000 euro ciascuno.
Il ricorso era stato presentato contro un’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Frosinone per opere abusive. La parte aveva «sostenuto lo stato legittimo degli immobili in contestazione stante la loro edificazione ante 1967. In particolare, ha contestato la carta aerofotogrammetrica dell’anno 1967 assunta a base del Prg comunale, la carta aerofotogrammetrica del 1971 e quella del 1988, in quanto utilizzate senza il corredo delle ortofoto e senza la certificazione sulla loro provenienza. Ha evidenziato che l’ultima aerofotogrammetria del 1988, nonostante le anomalie eccepite, mostra comunque il fienile e la baracca nella loro interezza. Viceversa, che il fienile esistesse anche prima del 1967 nelle forme recepite negli anni, lo dimostrerebbe la fotografia aerea estratta dalla R.A.F. (Royal Air Force) del 2.11.1943, riproducente il bombardamento della stazione di Frosinone».

Tuttavia, il collegio, nel respingere il ricorso, ha obiettato che «nessun elemento può essere tratto dalla foto della RAF del 1943 che non può identificare con certezza né l’immobile di cui è causa né tantomeno consente di distinguere il corpo centrale legittimo dal corpo al lato sud in contestazione, oppure la baracca, non essendo possibile identificare con precisione, alla luce degli elementi forniti, lo stato degli immobili che compaiono nella predetta foto ingrandita». Al contrario, per il Tar, la «documentazione fotografica risalente al 2002 dimostra senza lasciare spazio a dubbi che il “corpo 1”, oggetto di demolizione, è all’attualità (ossia al 2019) un manufatto che ha caratteristiche del tutto diverso dal precedente, che aveva la consistenza di una tettoia, comunque di incerta realizzazione e verosimilmente databile al 1988, come emergerebbe dall’aerofotogrammetria di tale anno e dalla planimetria in atti».

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