Spazio satira
Frosinone
02.04.2025 - 11:00
Il conto alla rovescia è terminato: oggi alle 17.30 è in programma la seduta del consiglio comunale sul bilancio. I punti all’ordine del giorno sono undici. Il documento contabile verrà approvato, ma la domanda è: con quanti voti favorevoli, quanti contrari e quante astensioni? Riflettori pure sulle assenze. Più tattica che strategia in queste ultime ore. E un minimo comun denominatore: nessuno vuole andare davvero a casa. Intanto però arrivano le prime prese di posizione ufficiali.
Il Rubicone di FutuRa
I consiglieri Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone avevano annunciato nei mesi scorsi che sarebbero passati all’opposizione. Sul bilancio voteranno no. Rilevano: «Un Sindaco che emenda il proprio bilancio, sconfessa sé stesso e abdica sul piano politico». E ancora: «Mastrangeli ha scelto, da tempo e palesemente, di rimanere attaccato alla poltrona, rinnegando politicamente gli alleati che lo hanno sostenuto in campagna elettorale, sostituiti con chi per quindici anni ha condannato il capoluogo all’insussistenza politica». In una lunga ricostruzione la lista FutuRa (della quale fanno parte anche gli ex assessori Alessandra Sardellitti e Maria Rosaria Rotondi) ricorda di aver posto come condizione irrinunciabile che non ci fossero delle aperture ad esponenti dell’opposizione. Confermando nel contempo l’adesione al programma elettorale e votando secondo le risoluzione della maggioranza. Affermano: «Il sindaco Mastrangeli in tutti questi mesi non ha mai convocato FutuRa, se non il 12 ottobre 2024 dopo un consiglio comunale. Noi abbiamo detto: “Un confronto molto sereno per rassicurare il Sindaco che noi ci siamo, ci siamo sempre stati e glielo abbiamo sempre dimostrato”. Incurante, Mastrangeli ha tenacemente continuato a perseguire convergenze con l’opposizione. FutuRa in tutti questi mesi ha insistito nel definire irrituale e anomala la confusione di ruoli tra maggioranza e opposizione». Poi l’11 febbraio scorso FutuRa annuncia: «Ci sentiamo fieramente all’opposizione di questo scempio politico». Conclude la lista FutuRa: «Siamo lontani, molto lontani, troppo lontani dai trasversalismi e dagli inciuci, teatrali e confondenti. Situazioni che alimentano l’antipolitica e la disaffezione al voto».
Il “no” dei Socialisti
Vincenzo Iacovissi, capogruppo del Psi, spiega: «Il nostro voto non può che essere negativo. La discussione sul bilancio di previsione arriva in un momento di forte caos politico, determinato da una crisi strisciante dell’attuale Amministrazione che, ormai oltre il giro di boa, ha perso i connotati politici che erano stati votati dai cittadini. Il quadro del 2022, infatti, non esiste più, né a destra e neanche, purtroppo, a sinistra. La Giunta, in circa 33 mesi di governo ha visto avvicendarsi ben 6 assessori, la maggioranza in consiglio si è ridotta dai 22 iniziali a circa 16, nonostante il soccorso di esponenti eletti all’opposizione. Questa circostanza è sintomatica di un meccanismo decisionale che evidentemente si è inceppato. E le scelte, molto discutibili, su mobilità, piste ciclabili, pedonalizzazioni forzate sono lì a dimostrarlo in maniera implacabile». Aggiunge: «Noi Socialisti, a differenza di altri, non abbiamo cambiato idea rispetto al mandato ricevuto dagli elettori, e dunque intendiamo proseguire nel delineare una diversa idea di città, alternativa al governo in carica. Dopo il voto sul bilancio, forse, si farà più chiarezza nel panorama politico cittadino, per capire – speriamo finalmente – chi sta con chi e soprattutto per fare cosa. Noi sappiamo già cosa fare, un’opposizione costruttiva ma alternativa. E continueremo a farlo. In più di un’occasione, relativamente ai provvedimenti sulla materia della mobilità urbana, della viabilità, delle piste ciclabili, del percorso del Brt, dell’impianto di risalita, dei parcheggi e dei sensi unici, abbiamo espresso il convincimento che sarebbe stato necessario un serio confronto in consiglio comunale. Perché si tratta di tematiche che incidono direttamente (e notevolmente) sulle famiglie, sui cittadini, sugli anziani, sulle scuole, sul commercio. Insomma, sulla qualità della vita quotidiana delle persone. L’Amministrazione, invece, ha preferito andare avanti per conto proprio, mettendo i quartieri davanti a scelte compiute e calate dall’alto. Non ha funzionato e lo vediamo tutti. E tutto si è fatto, nel vortice delle decisioni rincorse e cambiate, meno che rivolgersi davvero al consiglio comunale. Anzi, quando ci si è provato, il giorno dopo sono iniziati i “distinguo” e le smentite. Il Psi prende atto, pertanto, di trovarsi davanti ad un muro di gomma presidiato da veti incrociati. Per noi governare un capoluogo è un’altra cosa, con al primo posto la politica. Anche per questo voteremo no».
La posizione della Lista Marini
Francesco Trina, coordinatore della Lista Marini (rappresentata in aula dal consigliere Andrea Turriziani), afferma: «La politica ha bisogno di pellegrini di speranza. Sant’Agostino ha scritto: “la speranza ha due bei figli, la rabbia ed il coraggio. La rabbia nel vedere come vanno le cose, il coraggio di vedere come potrebbero andare. Come Lista Marini pensiamo che un bilancio coraggioso, aperto fortemente al contributo anche di chi è esterno alla maggioranza, è un bilancio di speranza e di discontinuità. Un segnale positivo per la città e per lo sviluppo del capoluogo. Un passaggio di condivisione che sblocca la paralisi politica in corso e che proietta il nuovo cammino amministrativo cittadino fino al 2027».
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