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«Questo Brt? Una via Crucis»

Affondo del consigliere Pasquale Cirillo: «Percorso folle che causerà soltanto disagi e problemi». Per il capogruppo di “Frosinone Capoluogo” ci sarebbe tempo per rimediare ma mancherebbe la volontà

Brt

Cantiere per il Brt

Il percorso del Brt, dopo la presentazione ufficiale da parte del sindaco Mastrangeli e del vice sindaco Scaccia ha scatenato una ridda di reazioni nel dibattito politico e cittadino più negative che positive. Il consigliere Pasquale Cirillo, capogruppo di “Frosinone Capoluogo” e commissario cittadino di Forza Italia, ad esempio, è tornato a far sentire la propria voce sul progetto del Brt, esprimendo una critica feroce nei confronti dell’attuale amministrazione e della gestione dell’opera. Secondo Cirillo, il Brt, così come concepito oggi, ha completamente snaturato l’idea originaria proposta dalla precedente giunta Ottaviani, un progetto che, a suo dire, «aveva un senso e una logica». L’intento iniziale era chiaro: creare un collegamento diretto tra la stazione ferroviaria e piazzale De Matthaeis, con un mezzo che procedesse in linea retta, senza deviazioni, garantendo tempi di percorrenza minimi. «L’obiettivo era permettere a pendolari e cittadini di lasciare le auto in aree dedicate e spostarsi rapidamente lungo l’asse viario principale della città», spiega Cirillo. Un asse cruciale, che collega punti nevralgici come la stazione, la zona del Matusa, via Aldo Moro e De Matthaeis, tra le aree più congestionate dal traffico urbano di Frosinone.

Un progetto tradito

Il consigliere sottolinea come il piano originario si inserisse in una visione di sviluppo eco-sostenibile, con l’idea di una tranvia leggera o comunque di un percorso per bus elettrici accompagnata da una pista ciclabile. «Si puntava a incentivare il trasporto pubblico, riducendo l’uso dei mezzi privati per ottenere tre risultati: abbattere l’inquinamento da smog, con i livelli di pm10 che ogni anno preoccupano a Frosinone, diminuire il traffico e migliorare la vivibilità degli spazi urbani» ricorda Cirillo. Un progetto che mirava non solo a potenziare la mobilità, ma anche a riqualificare i luoghi attraversati dall’infrastruttura, dando loro una nuova identità.

Oggi, secondo il consigliere, l’attuale amministrazione ha trasformato questa visione in un «disastro». «Le follie di questa giunta hanno partorito un percorso che sarà una via crucis per chi utilizzerà il mezzo, attacca Cirillo. Il nuovo tracciato, con corsie promiscue e deviazioni, sembra lontano dall’efficienza promessa. «Qualcuno ha fatto una simulazione reale, vera su strada con un mezzo nelle ore di traffico intenso? Perché se lo ha fatto, mi deve spiegare come pensa di coprire il giro in soli dodici minuti, specialmente in determinate zone e orari di punta. Al confronto, il labirinto del Minotauro sembra un gioco da ragazzi. La soluzione proposta mi sembra più figlia della ostinazione del sindaco di portare avanti un assetto, che evidentemente è inefficace e che fa acqua dappertutto, che di un ragionamento calato veramente sulla realtà».

Dubbi economici e gestionali

Le critiche di Cirillo non si fermano alla progettazione. Il consigliere solleva interrogativi anche sulle ricadute economiche del progetto.

«Qualcuno ha avvisato il privato che gestisce le strisce blu che perderà posti auto? E come si coprirà il conto per i mancati guadagni? Paga il sindaco o, come sempre, Pantalone, cioè i cittadini?». Un riferimento ironico ma pungente alla tendenza di scaricare sui contribuenti i costi di scelte amministrative discutibili. «Evidentemente il caso del parcheggio vicino all’ascensore inclinato non ha insegnato nulla al sindaco e al vicesindaco Scaccia» aggiunge, citando un precedente che, a suo avviso, evidenzia una gestione poco lungimirante.

Un’occasione persa

Per Cirillo, il Brt avrebbe potuto essere una soluzione migliorativa per la mobilità e la qualità ambientale di una città che si sviluppa lungo una direttrice principale, ma che soffre di traffico e inquinamento cronici. Invece, l’attuale impostazione rischia di tradire le aspettative dei cittadini e di vanificare un’opportunità strategica. «Il progetto originario era trasportistico e identitario: collegare rapidamente il centro urbano e i principali servizi, ridisegnando il volto della città. Oggi, invece, ci troviamo di fronte a un pasticcio amministrativo che non soddisfa nessuno. Eppure ci sarebbero ancora spazio e tempo, ascoltando anche i suggerimenti dei consiglieri e dei cittadini. Ma servirebbero da parte dell’amministrazione un bagno di umiltà, capacità di ascolto e buonsenso» conclude il consigliere Cirillo.

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