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Frosinone

Commercio: i negozi chiudono nell’indifferenza

Nell’ultimo anno Frosinone ha registrato ben 168 cessazioni, di cui 94 per attività al dettaglio. Dati in crescita rispetto al 2023 in un capoluogo sempre meno attrattivo e con numeri negativi più alti della provincia

Commercio: i negozi chiudono nell’indifferenza

Serrande abbassate, vetrine vuote. L’unica attrazione rimasta sono i cartelli “affittasi”, “vendesi” e in quelle che una volta erano considerate le strade principali dello shopping oggi non si vede più nessuno. Uno scenario drammatico, a tratti surreale, con caratteristiche che ricordano quelle di un centro completamente abbandonato al suo triste destino e una crisi del commercio che sta travolgendo l’intera città di Frosinone. Un capoluogo di provincia che, di fronte a tutto questo, resta immobile, sempre meno attrattivo e che invece di trainare l’intero territorio lo trascina sempre più in basso con numeri negativi troppo alti.

Numeri troppo negativi
Percorrendo la parte bassa, da De Matthaeis all’ex campo sportivo, si contano diciassette serrande abbassate. E continuando fino alla stazione i negozi chiusi sono, su per giù, altri sedici. Ma sono i dati della Camera di Commercio di Frosinone Latina che confermano ufficialmente che nel capoluogo sta chiudendo tutto: commercio all’ingrosso, al dettaglio e anche la ristorazione. Nel 2024 le cessazioni totali sono state 168 (pari al 7,2%) e le aperture soltanto 48 (il 2,1%) su un totale di 2.326 attività registrate. Ma tornando alle cessazioni, 94 si sono registrate solo nel commercio al dettaglio (-9,3% rispetto alle 1.003 totali per un rapporto iscrizioni-cessazioni di 1 a 4). Un dato che fa riflettere.

Poi si leggono ancora 24 cessazioni nella ristorazione e 50 nel commercio all’ingrosso. Numeri che, rispetto all’anno precedente, sono negativamente in rialzo perché nel 2023 il comune di Frosinone ha registrato 135 cessazioni totali su 63 nuove aperture per un totale di 2.386 attività. Questo significa che nel 2024 hanno chiuso 33 attività in più rispetto al 2023, pari al 24%, e tutte appartenenti al settore del commercio al dettaglio, con un peso del 54%.
Per quanto riguarda i dati provinciali nel 2024 le cessazioni sono state 1.125, hanno aperto 422 attività su un totale di 15.557. Nel 2023, invece, le cessazioni sono state 1.017, le aperture 441 su 15.911 attività. Comparando i dati dell’intera provincia con quelli del comune capoluogo emerge che il 15% delle chiusure sono avvenute soltanto a Frosinone, una percentuale che riguarda prevalentemente il commercio al dettaglio.

Infine, è da evidenziare che negli ultimi anni sono state diverse le proteste dei commercianti del capoluogo contro progetti, come le piste ciclabili o il Brt, che hanno rivoluzionato la viabilità nelle strade principali dove insistono numerose attività commerciali. Così come le isole pedonali, che in genere si svolgono in via Aldo Moro (a corso della Repubblica sono state abolite) che non riescono ad essere “accettate” in alcun modo. In ogni caso per quanto riguarda la parte bassa le ultime attività a lasciare Frosinone sono “Benetton” e “Conbipel”. Anche se entrambe le catene stanno abbassando le saracinesche un po’ su tutto il territorio nazionale. E per fortuna almeno su questo Frosinone non è l’unica.

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