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Frosinone

Deleghe ai consiglieri e Governo del Sindaco. Strategie e rischi

Ecco la mappa sulla quale si sta lavorando. Le opposizioni e l’opzione programma di fine consiliatura

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Un’immagine dell’aula consiliare di Palazzo Munari

Il bivio è nei fatti. Perché all’inizio del secondo tempo della consiliatura Riccardo Mastrangeli ha davanti due strade. O provare a ricostruire la coalizione di centrodestra con la quale ha vinto le elezioni più di due anni e mezzo fa. Oppure ipotizzare una sorta di Governo del sindaco, con una maggioranza trasversale e una ulteriore apertura alle opposizioni. In entrambi i casi però non mancano rischi e variabili. Il punto di partenza, comunque, è rappresentato dalla votazione sulla gran parte delle delibere dell’ultima seduta ordinaria: 16 sì e 1 astenuto. L’astenuto però è Massimiliano Tagliaferri, presidente dell’aula di Palazzo Munari ed esponente di riferimento della coalizione di centrodestra che amministra Frosinone dal 2012. C’è un dialogo aperto tra Riccardo Mastrangeli e Domenico Marzi, due volte primo cittadino ma anche candidato nel 2022 (perse al ballottaggio). Oltre che referente della civica che porta il suo nome. Ma intanto ci sono pure altri fronti aperti.

Le deleghe ai consiglieri
È un’ipotesi sul tavolo di Riccardo Mastrangeli, il quale sta valutando tempi e modalità. Parliamo delle deleghe ai consiglieri comunali, che nulla hanno a che vedere con quelle degli assessori. E che peraltro non prevedono alcun tipo di retribuzione. L’idea è quella di attribuire delle competenze sia ad Andrea Turriziani (Lista Marini) che a Claudio Caparrelli (Polo Civico). Si tratta dei due esponenti eletti nelle file delle opposizioni che, in occasione della votazione sul rinnovo dell’ufficio di presidenza, si sono rivelati decisivi per la coalizione a sostegno del Sindaco. Per completezza di cronaca, va ricordato che ad ottobre Francesca Campagiorni, eletta nel Polo Civico, aveva aderito a Fratelli d’Italia. Per Andrea Turriziani si è parlato della delega ai rapporti con le Università. Per quanto riguarda questo specifico aspetto, delle deleghe ai consiglieri, verrebbero attribuite pure ad altri esponenti. Per esempio di Fratelli d’Italia e della Lega. Si parla dell’opzione che Franco Carfagna (capogruppo di FdI) possa occuparsi dello Sport. Insomma, sembrano esserci due necessità. Una di carattere politico, attiene al coinvolgimento dell’intera maggioranza. Una di natura amministrativa, considerando che Riccardo Mastrangeli trattiene ad interim diverse deleghe. Per esempio urbanistica, personale, affari generali, Partecipate. Ma anche la polizia locale. Nei mesi scorsi sono state assegnate alcune deleghe ai consiglieri: politiche giovanili a Mario Grieco (Lista Ottaviani); servizi civici, demografici ed elettorali a Sergio Crescenzi (Fratelli d’Italia); protezione civile a Corrado Renzi (Lista per Frosinone).

Il ruolo delle opposizioni
Poco da girarci intorno: c’è un confronto in corso con Domenico Marzi. Lo sta portando avanti Riccardo Mastrangeli, che anche in questo caso si sta raccordando con Fabio Tagliaferri e Antonio Scaccia. Gli esponenti delle opposizioni sono 8: 4 della Lista Marzi, 3 del Pd, 1 del Psi. Non tutti potrebbero dire sì ad un eventuale patto di fine consiliatura. Il nodo da sciogliere però è un altro. Il passaggio preliminare dovrebbe necessariamente avvenire in aula consiliare, con la comunicazione di Mastrangeli di non avere più una maggioranza. A quel punto si capirebbe quali e quanti consiglieri di opposizione sarebbero disponibili a sostenerlo. Chiedendo un accordo su quattro-cinque punti (e quindi una rimodulazione del programma) e un inevitabile azzeramento della giunta. Tutto questo per dire che uno scenario del genere andrebbe preparato nei minimi dettagli e facendo bene i conti sui numeri che si avrebbero in aula. Perché è evidente che si andrebbe a chiudere una stagione politica di centrodestra. Pensare il contrario è da ingenui. Partiti e gruppi che hanno sostenuto Riccardo Mastrangeli alle ultime elezioni ragionerebbero sul da farsi. C’è poi il punto di vista degli esponenti del centrosinistra, alcuni dei quali (non solo Marzi) si stanno ponendo il problema di garantire l’azione amministrativa considerando i progetti e le opere in itinere e in cantiere. Pure il centrosinistra però non può eludere una riflessione di tipo politico. Non sarebbe facile per nessuno.

I “dissidenti” e gli altri temi
Relativamente alla giunta, assai probabile che possa esserci una staffetta all’interno di Fratelli d’Italia: Alessia Turriziani assessore ai servizi sociali. Raccoglierebbe il “testimone” da Paolo Fanelli, che comunque farebbe il suo ingresso in aula come consigliere (è il primo dei non eletti). Passando alle dinamiche dei gruppi consiliari, sullo sfondo resta l’indiscrezione di una possibile adesione di Christian Alviani (Lista Ottaviani) a Fratelli d’Italia. Pure in questo caso non resta che attendere gli sviluppi. Va ricordata la posizione del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri, il quale ha mosso delle critiche politico-amministrative all’operato del sindaco e della giunta per i primi due anni e mezzo di consiliatura. E chiedendo un azzeramento della giunta, propedeutico ad una verifica che abbia tra gli obiettivi pure quello del recupero degli 8 “dissidenti” eletti nel centrodestra: Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo (Forza Italia), Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone. Quindi il gruppo FututRa: Giovambattista Martino, Teresa Petricca e Francesco Pallone.
È ormai chiaro che una prospettiva del genere non piace né al sindaco né a molti esponenti della giunta e dei gruppi del centrodestra. In ogni caso c’è un elemento che in pochi sembrano considerare: Frosinone è un Comune capoluogo, strategico nello scacchiere regionale delle coalizioni. C’è un profilo politico innegabile. Difficile da bypassare.

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