Spazio satira
Il dossier
07.11.2024 - 18:00
Un migliaio i lavoratori agricoli in provincia di Frosinone. E, nonostante le difficoltà nel reperire la forza lavoro, sono numeri in crescendo. I dati Inps che monitorano gli agricoltori attivi per mese e per provincia fotografano una realtà dinamica. Nel 2019 in Ciociaria risultano attivi in media 965 lavoratori, di cui 721 a tempo determinato e 246 a tempo pieno. L’anno successivo, condizionato dall’emergenza Covid, i lavoratori sono scesi a 862, di cui 659 a termine e 204 a tempo indeterminato. Già nel 2021 i numeri sono tornati a salire con 973 addetti, di cui 765 a tempo determinato e 209 a tempo pieno. Infine, l’ultimo dato disponibile è quello del 2022 con 1.066 lavoratori totali, di cui 854 con contratti a tempo e 214 assunti a tempo indeterminato. Rispetto al 2019, tuttavia, si registra un decremento degli assunti a tempo indeterminato.
I mesi con il maggior numero di addetti in agricoltura sono settembre e ottobre e coincidono con la vendemmia e con la raccolta delle olive. A ottobre 2022 il totale dei lavoratori ha raggiunto quota 1.192 con 987 a tempo determinato e 205 a tempo indeterminato. A settembre 1.155, stesso risultato di maggio. Sono 940 gli operai a tempo determinato di settembre contro i 930 di maggio, mentre quelli a tempo indeterminato sono stati 215 a settembre e 227 a maggio, in questo caso il numero più alto dell’anno. Il grosso dei lavoratori è concentrato nella fascia d’’età tra i 45 e i 49 anni, 209, tra i 30 e i 34 anni, con 198, tra i 35 e i 39 e tra io 50 e i 54 anni con 194. Nel conto ci sono 27 lavoratori under 20, altri 192 tra i 25 e i 29 anni e perfino 78 addetti con 65 e più anni.
Restando al 2022, in provincia di Frosinone risultano 109.275 addetti, di cui 73.788 operai, 29.539 impiegati, 4.280 apprendisti, 1.355 quadri e 267 dirigenti. Il numero delle giornate annue retribuite ammonta a 26.670.107, di cui 17.558.874 per gli operai, 7.612.555 per gli impiegati, 997.421 per gli apprendisti, 409.396 per i quadri e 79.846 per i dirigenti. Vinicio Savone, presidente della Coldiretti Frosinone commenta così i numeri dell’agricoltura: «Il numero degli addetti cresce nonostante le difficoltà nel reperire la manodopera».
Quali sono i settori più dinamici?
«In questo periodo i lavoratori stagionali, per la raccolta delle olive, dell’uva e degli ortaggi».
Non a caso i mesi con più occupati sono settembre e ottobre...
«Vero. Ma anche le aziende zootecniche si stanno strutturando di più e ricercano manodopera annuale. In questo caso però i numeri crescono meno».
Un grosso problema è rappresentato dalla scarsità di manodopera.
«A settembre e ottobre c’è difficoltà nel reperimento della manodopera. Per questo, a livello nazionale, abbiamo chiesto maggiori flussi. Faccio un esempio: se ci serve una persona per sei mesi e questa poi ritorna nel paese d’origine, l’anno successivo vorrei la stessa persona che abbiamo formato. Ma questo non capita. Così il rischio è di dover ripartire da zero. Sembra, però, che da questo punto di vista ci sia stata un’apertura a livello governativo».
La manodopera straniera per la provincia di Frosinone da dove proviene?
«Gli italiani purtroppo non si trovano più, per cui la manodopera proviene principalmente da India, Marocco e Bangladesh».
La raccolta dell’uva e delle olive com’è andata?
«Bene. Per l’ulivo le rese sono basse però. C’è una presenza tra il 10 e il 15% in più, a seconda delle zone, mentre per la resa siamo a 8 fino a 11-12 litri a quintale. Il prodotto è eccellente quest’anno, mentre per la quantità la produzione è negativa. Con la vendemmia siamo in media con gli altri anni. Abbiamo dovuto anticipare di molto rispetto al solito, ma il prodotto è buono sia come qualità che come quantità».
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