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Frosinone

Via Marittima: «Il doppio senso del buon senso»

Articolato intervento dell’ingegner Maria Grazia Cestra: «Troppi i disagi determinati in via Marittima». «I continui cambi della viabilità stanno creando forti difficoltà nella parte bassa. E con il Brt può andare peggio»

via marittima

«Il sindaco prende in considerazione il ripristino del doppio senso di marcia in via Marittima, come soluzione alle numerose e continue lamentele dei commercianti e dei cittadini. I malumori si sono diffusi in conseguenza del cambio di viabilità che sta sconvolgendo la parte bassa di Frosinone». Inizia così un’articolata e argomentata riflessione sulla mobilità urbana da parte dell’ingegner Maria Grazia Cestra, in campo alle ultime elezioni comunali con la Lista Mastrangeli Sindaco. Non solo, perché Maria Grazia Cestra ha altresì partecipato alle “primarie per la città” della coalizione per la scelta del candidato sindaco. Erano in cinque: Riccardo Mastrangeli, Rossella Testa, Maria Grazia Cestra, Raffaele Ramunto e Sonia Sirizzotti.

Spiega Maria Grazia Cestra: «Tutte le attività interessate dalla variazione del traffico hanno subìto un drastico calo dei guadagni conseguenti alla forte riduzione del transito. L’Amministrazione continua imperterrita a determinare, non volendo, sempre più difficoltà quotidiane agli automobilisti, facendo nascere con le proprie scelte caos e file interminabili di veicoli fermi con motori accesi. Accanto a questa situazione, ormai al limite, hanno creato, ancora non volendo, zone pressoché deserte, private ormai delle quotidiane attività». Poi argomenta: «La motivazione di questa situazione è la realizzazione del percorso a servizio del Brt, la cui utilità ancora non è stata dimostrata. Al contrario, un accenno ai disagi che causerà questo progetto è già sotto gli occhi di tutti. Strade intasate dai veicoli e strade prive di transito a causa di un piano di viabilità scollegato, percorsi a un unico senso che allungano i tempi e la lunghezza da percorrere, aumento dell’inquinamento sono solo la punta di un iceberg. Il vero problema è rappresentato dalle possibili conseguenze e dai rischi che possono esserci: la “morte” di Frosinone bassa, preceduta dalla chiusura dei negozi e dei locali e dal deprezzamento degli immobili. Non è un’ipotesi da fantascienza, anzi la protesta di diversi commercianti è determinata da quanto sta già accadendo».

Afferma ancora l’ingegner Maria Grazia Cestra: «Questo cambiamento della città nasce da una idea proposta dall’Amministrazione precedente, alla quale, ogni tanto, il sindaco, con buon senso, cerca di mettere freno. Certo è che Ottaviani ha lasciato in eredità all’attuale sindaco il compito impossibile di trasformare una città che sul piano urbanistico non può essere cambiata. Frosinone non ha strade. E soprattutto non si possono costruire. Una strada non può sopportare tutto il traffico obbligato che attraversa la città, ancor meno il traffico si può eliminare con le soluzioni adottate finora. Questo, l’ex assessorato all’urbanistica, forse, non lo ha preso in considerazione. Forse, bisognava a suo tempo interpellare esperti che quotidianamente lavorano su questioni che riguardano l’urbanistica. Perché Frosinone non è una città semplice da far crescere. Non basta la volontà di cambiare, ci vogliono menti “soprannaturali” capaci di risolvere l’impossibile. E questo il sindaco Mastrangeli lo ha capito. Per questo motivo ha riaperto il doppio senso davanti alla Stazione e per lo stesso motivo sta valutando di ripristinare il doppio senso in via Marittima. Chissà, se il sindaco avrà ancora il buon senso per convertire il progetto del Brt in qualcos’altro di utile per la città». Una presa di posizione argomentata, quella dell’ingegner Maria Grazia Cestra, focalizzata su quello che è un cambio drastico della viabilità e della mobilità cittadina. Inoltre, Maria Grazia Cestra ipotizza che possa esserci altresì un progetto di visione urbanistica diversa da quella attuale per il futuro. Per esempio «di crescita dell’area in prossimità del casello autostradale».

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