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Frosinone Calcio

«Il progetto mi ha subito convinto»

«Rispetto alla “D” è tutto più veloce. Questo ritiro mi aiuterà a crescere e ad avvicinare il livello dei compagni»

Lorenzo Gori

Prosegue in casa Frosinone la serie di interviste da parte dell’ufficio stampa del club di Viale Olimpia, a quei calciatori che sono diventati giallazzurri in questo mercato estivo. Dopo il portiere Alen Sherri e il difensore Jacopo Gelli, questa volta è toccato Lorenzo Gori, nuovo volto dell’attacco giallazzurro. Classe 2004, proveniente dal Ghiviborgo, rappresenta una scommessa a tinte forti del nuovo corso tecnico del Frosinone. Arrivato dalla Serie D, dove nell’ultimo campionato ha realizzato 28 reti in 32 presenze, ha scelto il club ciociaro per compiere quel doppio salto tanto ambizioso quanto delicato: dai dilettanti al professionismo, in un ambiente che negli ultimi anni ha saputo valorizzare con continuità i giovani.

«Il mio procuratore – ha detto – già tra febbraio e marzo mi aveva accennato dell’interesse del Frosinone, ma io sono rimasto concentrato sul mio campionato con il Ghiviborgo. Ci tenevo davvero tanto a chiudere bene la stagione e dare il massimo fino alla fine. Poi, quando si è concretizzata la possibilità, non ho avuto dubbi. Ho parlato con il mister, ho sentito la sua fiducia ed è stato il progetto che più mi ha convinto».

Per lui il passaggio in giallazzurro rappresenta una sfida affascinante, ma anche una responsabilità da gestire con equilibrio.
«Frosinone è l’ambiente ideale per crescere. Già dai primi allenamenti ho notato tanta differenza con la Serie D. E mi riferisco ai ritmi, all’intensità, alla forza, alla velocità del passaggio. Insomma, tutto è più veloce. E questo ritiro mi aiuterà ad arrivare al livello degli altri anche fisicamente. Per ora sta andando tutto bene e sono felice».

Il profilo è quello di un attaccante moderno, abituato a sacrificarsi per la squadra ma con il fiuto per il gol. A chi si ispira? «Mi piace molto Benzema, una punta letale sotto porta ma capace anche di venire incontro, fare sponde, giocare di prima. Un attaccante completo. È questo il tipo di calcio che mi affascina e a cui cerco di ispirarmi».
Gori ha già avuto modo di respirare l’aria del “Benito Stirpe”, e le sue parole lasciano trasparire rispetto e motivazione.
«Conoscevo già il Frosinone. L’ho seguito negli anni in Serie A. Ho visto diverse partite e sono rimasto colpito dalla tifoseria: presente, calorosa e sana. È un pubblico che incita, che sostiene la squadra e che per noi giovani può diventare davvero una spinta in più. Giocare qui sarà un onore».

Fuori dal campo, Gori rivela una passione forte per il basket a stelle e strisce. «Mi piace molto l’America in generale, ma il basket NBA in particolare. Durante i playoff estivi spesso resto sveglio anche la notte per vedere le partite. È una passione che mi porto dietro da anni». Determinazione, umiltà e fame di arrivare: si è presentato così. Con il sorriso di chi è consapevole di avere ancora tanto da dimostrare ma anche la voglia e la mentalità giusta per farlo. Il Frosinone lo accoglie come un investimento sul futuro. Sarà il campo, come sempre, a parlare.

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