Spazio satira
Fiuggi
01.05.2024 - 17:33
A Roccasecca stanno ancora aspettando che le promesse di Francesco Borgomeo diventino fatti. Da tre o quattro mesi l’imprenditore che avrebbe dovuto rilanciare Saxa-Gres e trasformare il sud della provincia in una meravigliosa green-valley piena di risorse o opportunità per tutti, tiene con il fiato sospeso sindacati e lavoratori rinviando di settimana in settimana il passaggio delle attività ad un fondo che avrebbe garantito di continuare a investire sulle attività della storica fabbrica del sud della provincia.
Lo stesso imprenditore che, al centro della cordata con Maurizio Stirpe, Gianfranco Battisti e Nicola Benedetto, poco più di un anno fa aveva vinto la gara per l’imbottigliamento e la commercializzazione dell’acqua, per la gestione delle terme, del campo da golf e del centro sportivo di Fiuggi. E sono bastati poco più di dodici mesi per capire che la realizzazione degli obiettivi non era alla portata del gruppo, che pur disponendo di un capitano di lungo corso come Maurizio Stirpe non aveva al proprio interno quel “Dna” industriale capace di innescare la rinascita dei diversi asset.
Alle difficoltà e alle divergenze sugli investimenti si sono aggiunte le tensioni interne alla compagine societaria. E quello che sembrava il punto di ripartenza per Fiuggi, almeno fino ad oggi, si è trasformato nell’ennesima replica di un film che nella città termale è stato proiettato troppe volte negli ultimi trent’anni. Dal golf all’imbottigliamento, dal centro sportivo alle terme solo tanta confusione, strani avvicendamenti e tutto (o quasi) fermo. Golfisti inferociti e in fuga per gli aumenti delle tariffe (ingiustificati), nessun passo avanti per le acque, interventi sulle terme non pervenuti.
Nei giorni scorsi, dopo settimane di inquietudini, anche a Fiuggi (e speriamo non sia la stessa trama di Roccasecca) sono cominciate a circolare le voci dell’arrivo di un fondo. Confermate anche da alcuni dei diretti interessati. Qui non si tratterebbe di un salvataggio. Piuttosto di un veicolo specializzato (qualcuno si sbilancia parlando di una partecipazione nello stesso degli eredi di Leonardo Del Vecchio) che affiancherebbe Stirpe e probabilmente Benedetto nella prosecuzione della gestione degli asset più importanti (a Stirpe - e forse a Benedetto rimarrebbero le terme e il golf, al fondo andrebbe l’imbottigliamento).
Non sono passati inosservati i primi accordi (al ribasso per l’ente guidato da Alioska Baccarini) sul canone di gestione e sulle modalità di pagamento dello stesso. Hanno fatto storcere la bocca alla minoranza ma sono stati il segnale che le cose, almeno per ora, non stanno andando nella direzione giusta. Dopo un anno o poco più dall’inizio del “nuovo corso”, Fiuggi si ritrova con gli stessi problemi di sempre, una città che non riesce a fare lo scatto atteso da tempo e con una serie di sogni rimasti tali. A parte Palazzo Fiuggi e i pochi alberghi 4/5 stelle, tutto il resto del comparto ricettivo riempie solo a tariffe ultrascontate e con eventi estremamente popolari.
È evidente, poi, la mancanza di una strategia di “incoming” basata su una gestione professionale del nuovo palacongressi. Baccarini, che ha riposto molte speranze nelle capacità di Maurizio Stirpe e dei suoi soci, forse non ha fatto i conti con una serie di debolezze dimostrate dalla cordata. Oggi, dicono i bene informati, è molto preoccupato. Ed il suo destino politico è legato a doppio filo al futuro di un’operazione che finora, contrariamente alle previsioni, ha deluso te le aspettative.
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