Turismo
01.11.2025 - 14:00
Si è svolto ieri il secondo appuntamento del ciclo di webinar “Il nostro turismo, i nostri turismi”, promosso dalla Camera di Commercio di Frosinone e Latina e dall’Azienda Speciale Informare, in collaborazione con Editoriale Oggi.
Felice D’Argenzio, facendo il punto sul Rapporto nazionale sull’economia del mare, ha fornito una fotografia di un settore che si conferma strategico. «La filiera produce circa 77 miliardi di euro – ha spiegato – con un valore aggiunto di circa 140 milioni di euro. Ogni euro prodotto dal valore economico ne attiva 1,8 sul resto dell’economia». A trainare il comparto, come ha sottolineato D’Argenzio, i servizio di alloggio e ristorazione, seguiti dalla movimentazione di merce e passeggeri via mare. «Questo valore – ha spiegato – produce oltre un milione di occupati».
Il tessuto imprenditoriale del mare conta circa 32.000 imprese, pari a oltre il 4% del totale dell’economia nazionale. Analizzando i territori, la Liguria si conferma la regione più dinamica, con una quota compresa tra il 10% e il 12% del valore complessivo del comparto. Segue il Lazio, che si posiziona al quarto posto con un significativo peso del 6%, grazie alla presenza di porti strategici, realtà turistiche costiere e un crescente indotto legato ai servizi.
Idee e proposte
Nel suo intervento, Pietro Antonucci ha offerto un’ampia panoramica sulle potenzialità turistiche delle coste del Basso Lazio, sottolineando come questo territorio possa rappresentare un’estensione naturale del turismo romano: «Lavorando con gruppi che visitano Roma – ha raccontato – ho sempre cercato di far conoscere le nostre aree costiere e interne. Il Basso Lazio possiede eccellenze enogastronomiche, paesaggistiche e storiche che, se messe a sistema, possono attrarre un turismo consapevole e di qualità. Non serve una ricetta magica – ha aggiunto – ma un lavoro coordinato, una sorta di conferenza permanente che stabilisca obiettivi e strategie, guardando prima di tutto alle infrastrutture. L’importante è investire sulla sostenibilità e sulla valorizzazione del territorio».
Un passaggio significativo è stato dedicato da Pietro Antonucci alle isole di Ponza e Ventotene, descritte come “un’ottima squadra”, per un turismo esperienziale legato alla ricchezza storica e alla memoria. «Con la loro storia del confino politico e il patrimonio culturale unico – ha detto – possono essere mete di un turismo consapevole, legato alla memoria europea e alla tutela ambientale. Trovo molto interessante, inoltre – ha aggiunto – la possibilità di un grande sviluppo del cicloturismo, di cui si è parlato nei mesi scorsi». Ricordando, poi, anche le potenzialità paesaggistiche del litorale pontino ha aggiunto: «Da Terracina fino a Scauri, il nostro mare in certi periodi dell’anno ha la trasparenza dei Caraibi. Abbiamo un patrimonio – ha concluso – che merita di essere valorizzato e promosso in modo sostenibile».
Nel suo intervento, poi, Giancarlo Spaziani ha posto l’accento sul turismo subacqueo come risorsa di nicchia ma di grande valore per la promozione del territorio, proponendo esempi virtuosi, e di semplice realizzazione, da replicare nelle zone in cui i fondali sono meno tutelati.
«Tra noi subacquei si dice che a Ventotene vedi la vita, a Ponza i pesci devi portarli da casa. Questo perché dove esistono aree di tutela, la natura si rigenera e tutti ne traggono beneficio». Spaziani ha inoltre proposto la creazione di piccole zone di riserva lungo la costa del Circeo, in particolare nella zona della secca di Punta Rossa, per proteggere e valorizzare i fondali. «Basterebbero alcune boe per delimitare l’area – ha argomentato – e impedirne la pesca intensiva. Attraverso queste semplici operazioni a bassissimo costo – ha concluso – si possono ottenere benefici non indifferenti anche a livello turistico».
Tanti, dunque, gli spunti di riflessione emersi nel webinar di ieri e tante le potenzialità che il territorio del Basso Lazio può sfruttare per lo sviluppo del turismo costiero.
Al centro dei prossimi appuntamenti con “Il nostro turismo, i nostri turismi”, invece, altri due capisaldi dell’offerta del territorio: i percorsi e i luoghi di fede e il turismo termale.