Sono passati più di settecento anni dalla morte di Dante Alighieri ma la sua poesia continua a risuonare come un unicum, letta non solo in Italia grazie alle numerose traduzioni. In occasione del Dantedì, Arpino ha scelto di dedicare al sommo poeta una giornata speciale.
La città di Arpino ha ospitato questa mattina un evento imperdibile nella suggestiva residenza della fondazione “Umberto Mastroianni”, dal titolo “La bellezza ch’io vidi”. Un viaggio straordinario nella Divina Commedia. L'iniziativa, organizzata grazie alla collaborazione del "Circolo Tulliano 1886", della "Società Dante Alighieri",e con il supporto della Pro loco di Arpino e della cooperativa "Iorio Service", rappresenta un’occasione unica per celebrare la grandezza di Dante Alighieri.
La cerimonia è stata aperta con gli interventi di Francesca Casinelli, presidente della fondazione “U. Mastroianni”, Enrico Quadrini, presidente della "Società Dante Alighieri Comitato di Arpino", e Andrea Garibaldi, presidente del "Circolo Tulliano". La moderazione dell’evento sarà affidata a Loredana Rea, direttrice artistica della fondazione.
Poi spazio alla mostra fotografica intitolata"Il paesaggio italiano nella Divina Commedia", curata dalla "Società Dante Alighieri" comitato di Arpino. L’esposizione ha avuto l'obiettivo di ricreare il legame profondo tra la poesia di Dante e i luoghi d’Italia, invitando i visitatori a intraprendere un viaggio visivo nella geografia dantesca, attraverso immagini evocative e suggestive. Dopo è stata la volta della “Lectura Dantis”, curata dal "Circolo Tulliano", durante la quale Luigi Olini, socio del circolo, ha interpretato alcuni passi della Divina Commedia, accompagnato dai commenti e dalle riflessioni critiche di Alessandro Leone, anche lui socio del "Circolo Tulliano" e presidente della "Sezione Giovanile" della "Società Dante Alighieri". Un momento di lettura e analisi che ha permesso di scoprire, sotto una nuova luce, la profondità e la bellezza dei versi di Dante.