Spazio satira
Cronaca
20.08.2024 - 17:00
La lunga autopsia di ieri mattina sul corpo di Giuseppina Ferraro - 69 anni originaria di Esperia ma residente a Penitro - porterebbe a confermare la morte per le ferite provocate da una caduta accidentale sulle scale di casa. Per altro verso, però, restano confermate anche gli altri provvedimenti a supporto dell’indagine delegata dal sostituto procuratore Chiara D’Orefice ai carabinieri di Formia, coordinati dal maggiore Michele Pascale. In specie sono ancora in essere il sequestro di tutto lo stabile di Penitro, dove è stato trovato il cadavere di Giuseppina nella serata di sabato scorso. Un’abitazione di tre vani abitata dalla donna per una parte, mentre un secondo appartamento era utilizzato dalla figlia per le vacanze e un terzo vano era stato dato in affitto con regolare contratto a un lavoratore immigrato che però sabato non era a casa.
A tutti e tre gli appartamenti sono stati apposti i sigilli nella notte tra sabato e domenica per poter effettuare rilievi irripetibili. Ed è stato altresì sequestrato il cellulare dell’inquilino; stesso provvedimento per il cellulare e la macchina dell’attuale compagno della donna, mentre nessun provvedimento è stato assunto nei confronti dell’ex marito che abita altrove e non poteva in alcun modo trovarsi a Formia in questo periodo. Si tratta di disposizioni date dal pubblico ministero al fine di escludere qualunque elemento di dubbio e controllare il traffico telefonico nonché la posizione delle celle dei telefoni. La relazione del medico legale sull’esame autoptico sarà depositata tra novanta giorni. Secondo quanto emerso ieri mattina le ferite alla testa sarebbero compatibili con fratture causate dai gradini dell’abitazioni, dunque Giuseppina potrebbe essere scivolata mentre si stava recando in giardino o essere stata colta da un malore improvviso e cadendo avrebbe battuto la testa procurandosi le due ferite letali.
Il fatto che sabato sera fosse da sola in casa ha forse contribuito in un ritardo nei soccorsi e infatti quando i carabinieri sono arrivati sul posto non c’era più nulla da fare: la donna aveva il volto ricoperto di sangue e non respirava già più. Ciò porterebbe a eliminare il sospetto iniziale di ferite procurate da altri sulla testa della vittima di quello che per adesso resta, con buona certezza, un terribile incidente domestico.
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