Il mondo del cinema piange la scomparsa di Val Kilmer, uno degli attori più carismatici e versatili della sua generazione. L’interprete, noto per ruoli indimenticabili come Iceman in Top Gun, Jim Morrison in The Doors e Batman in Batman Forever, è morto all’età di 65 anni. A darne l’annuncio è stata la figlia Mercedes Kilmer, che ha rivelato al New York Times la causa del decesso: una polmonite che ha stroncato l’attore nella sua casa di Los Angeles.
Val Kilmer era nato il 31 dicembre 1959 nella stessa città che ieri lo ha visto spegnersi. La sua carriera, iniziata nei teatri e proseguita sul grande schermo negli anni ’80, lo aveva consacrato come una stella di prima grandezza. Dopo il debutto nella commedia Top Secret! (1984), dove aveva sfoggiato il suo talento comico e musicale, Kilmer aveva raggiunto la fama mondiale con Top Gun (1986), al fianco di Tom Cruise. Il ruolo del freddo e competitivo pilota Tom "Iceman" Kazansky lo aveva reso un’icona, un personaggio che avrebbe ripreso con emozione nel sequel Top Gun: Maverick (2022), nonostante le difficoltà fisiche dovute alla malattia.
La sua interpretazione di Jim Morrison in The Doors (1991), diretta da Oliver Stone, aveva mostrato al mondo la sua straordinaria capacità di trasformarsi, con una dedizione tale da imparare a cantare come il leader dei Doors e da immergersi completamente nel personaggio. Anni dopo, nel 1995, Kilmer aveva indossato il mantello di Batman in Batman Forever, lasciando un’impronta indelebile anche nel genere dei supereroi.
Eppure, la vita di Kilmer non è stata priva di sfide. Nel 2014 gli era stato diagnosticato un cancro alla gola, una battaglia che aveva affrontato con coraggio e che lo aveva costretto a sottoporsi a chemioterapia e a un intervento di tracheotomia. Sebbene fosse guarito, l’operazione aveva compromesso la sua voce, rendendo ogni parola un’impresa. Nonostante questo, non si era mai arreso: il documentario Val (2021), presentato a Cannes, aveva offerto uno sguardo intimo sulla sua vita, mostrando un uomo determinato a continuare a creare e a vivere, con il figlio Jack che gli prestava la voce narrante.
La polmonite che lo ha portato via è arrivata come un fulmine a ciel sereno, dopo anni in cui Kilmer aveva dimostrato una resilienza fuori dal comune. Lascia due figli, Mercedes e Jack, avuti dall’ex moglie Joanne Whalley, conosciuta sul set di Willow (1988) e sposata fino al divorzio nel 1996.
Hollywood e i fan di tutto il mondo rendono omaggio a un attore che ha saputo attraversare generi e generazioni, dal cinema d’azione a quello d’autore, con una presenza magnetica e un talento raro. “Riposa in pace, Val,” ha scritto su X lo scrittore Don Winslow, mentre il regista Michael Mann, che lo aveva diretto in Heat (1995), ha ricordato la sua “brillante variabilità” e il suo spirito indomito.
Con Val Kilmer se ne va un pezzo di storia del cinema, ma i suoi film resteranno per sempre a testimoniare la grandezza di un artista che non ha mai smesso di lottare, sul set e nella vita.