Arce
17.12.2025 - 11:36
Delitto Mollicone, colpo di scena: prima dell’inizio della terza udienza del processo bis d’appello, l’ex maresciallo Franco Mottola ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee, depositando una memoria."Sono e siamo innocenti di quanto siamo accusati da moltissimi anni. Non abbiamo nulla a che vedere con la morte di Serena Mollicone: non l’abbiamo uccisa, non l’abbiamo picchiata, non l’abbiamo immobilizzata e confezionata col nastro adesivo e col fil di ferro, non l’abbiamo trasportata a Fontecupa” ha detto Mottola, che insieme alla moglie Anna Maria e al figlio Marco è imputato nell’appello bis, dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza di assoluzione di secondo grado (i tre erano stati assolti anche dalla Corte d’assise di Cassino).
Poco fa in aula l’ex maresciallo ha anche ribadito: “Alla famiglia ed ai parenti della povera ragazza esprimiamo la nostra solidarietà per il dolore, anche perché siamo genitori e ben capiamo le loro sofferenze. Della sua morte non sappiamo nulla. Siamo le vittime di intuizioni, illazioni e congetture investigative senza basi, faziose, a senso unico e contraddittorie: un insieme che è il frutto di pettegolezzi di paese, di caccia alle streghe, del gusto di attaccare l’Arma dei carabinieri per cercare il mistero che non c’è”. Ha poi aggiunto: “Nessuno di noi ha mai spinto Serena contro la porta, o le ha usato violenza, o l’ha incontrata all’interno della caserma, né quell’uno giugno 2001 né prima”, passando ad analizzare le parole di Tuzi che per lui “avrebbe mentito” e sui motivi del suo suicidio.
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