San Donato Val di Comino e Settefrati
13.11.2025 - 18:18
Nella Mattinata di oggi, prima a San Donato Val di Comino e poi in località Canneto del Comune di Settefrati, si sono svolte le due fasi di una bella ed emozionante cerimonia, quella che ricorda un cruento fatto d’arme avvenuto il 13 novembre del 1980. Una commemorazione organizzata su proposta del Centro Culturale “Leonardo”, particolarmente attivo nella valorizzazione del territorio, e dell’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Valcomino, con il patrocinio dei Comuni di San Donato Val di Comino, voluto dal Sindaco Enrico Pittiglio, e Settefrati, voluto dalla Sindaca Angelica Apruzzese, della Provincia di Frosinone e del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e la partecipazione in tutte le fasi dell’evento dell’Arma dei Carabinieri.
Quel giorno di 45 anni fa, intorno alle 11.55, in Civitella Alfedena (AQ), alcune persone armate, poi risultati essere terroristi, avevano effettuato una rapina in un istituto di Credito, poi dandosi alla fuga. L’auto dei rapinatori era stata abbandonata a pochi chilometri di distanza. Erano state diramate le ricerche dei malviventi e, in particolare, venne chiesto ai Carabinieri della Stazione di San Donato Val di Comino di portarsi in località Canneto dove i malviventi sarebbero potuti arrivare superando la montagna a piedi. La pattuglia Capeggiata dal Maresciallo Nicola Pizzano e composta dall’Appuntato Antimo De Crescenzo e dal Carabiniere Scelto Emilio Polsinelli, raggiunse la località con il pulmino Fiat 850 che, poco prima del santuario della Madonna di Canneto, misero di traverso a chiusura della strada. È il toccante racconto di uno dei protagonisti, l’Appuntato De Crescenzo, mancato nel 2021, registrato dalle nipoti Giulia e Francesca, a descrivere come andarono i fatti. Fermato il mezzo di servizio, il Carabiniere Polsinelli, con la Carabina in dotazione, rimase appostato a protezione mentre il Maresciallo Pizzano e l’Appuntato De Crescenzo si avviarono, armati di MAB, verso il Santuario per perlustrare la zona. In quello stesso frangente comparve da una semi curva una Fiat 850 bianca con 4 persone a bordo. L’auto dovette fermarsi alle indicazioni del Maresciallo Pizzano perché la strada era sbarrata. Ma quando il sottufficiale e l’Appuntato De Crescenzo si avvicinarono al veicolo per identificarli, l’autista prese dalla portiera una rivoltella e iniziò a fare fuoco all’indirizzo dei militari. I tre Carabinieri risposero al fuoco colpendo mortalmente lo sparatore e ferendo due suoi complici, che stavano per fare uso delle armi di cui avevano disponibilità, mentre un quarto terrorista si lanciò nella boscaglia facendo perdere le proprie tracce. Nell’avvicinarsi ai feriti l’Appuntato Antimo De Crescenzo si accorse di essere stato egli stesso ferito, ben tre colpi di pistola lo avevano attinto all’addome. In quel momento preso il Pulmino Fiat 850 di servizio e rifiutando di essere accompagnato per non lasciare da solo il Maresciallo Pizzano sul posto, si avviò per raggiungere l’ospedale di Atina. Nel tragitto riuscì a dare l’allarme alla Centrale di Cassino che inviò i rinforzi e delle ambulanze per i feriti. Mentre stava, lungo il viaggio, per perdere le forze incroció l’auto di un Guardiaparco che salì sull’auto di servizio e lo accompagnó, quasi esanime in ospedale. I soccorsi arrivarono poco dopo e nelle ore successive fino al giorno seguente seguirono le ricerche del fuggitivo che venne arrestato mentre si nascondeva in un pagliaio nelle campagne di Settefrati. L’appuntato De Crescenzo dopo un lungo e delicato intervento é sopravvissuto ed ha potuto raccontare lungamente l’accaduto.
La giornata del ricordo si è tenuta inizialmente nella splendida cornice di Piazza Marconi, in San Donato Val di Comino, condivisa con gli alunni del plesso di quel Comune dell’IC di Alvito alla sensibilità e attenzione dedicata al progetto dal Dirigente Scolastico, Prof. Gianfrancesco D’Andrea, dalla vice preside, Prof.ssa Pellegrini e dalla Responsabile di plesso, Prof.ssa Cilea, ed ha visto le classi quinta della scuola primaria e le tre classi della scuola secondaria di primo grado, ricordare con dei propri lavori i fatti accaduti, l’Appuntato Antimo De Crescenzo ed in generale tutte le persone cadute nell’adempimento del dovere.
Un toccante racconto è stato fatto intorno a ciò che contraddistingue un eroe, dai gesti semplici e quotidiani fino alle grandi gesta. Presenti alla manifestazione il Maresciallo Nicola Pizzano, il Maresciallo Emilio Polsinelli, all’epoca Carabiniere Scelto, entrambi decorati della Medaglia di Bronzo al Valor Militare, nonché Fernando e Giovanna De Crescenzo, figli dell’Appuntato Antimo, che venne decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare. Con loro, tra le autorità presenti quali i Sindaci e rappresentanti dei Comuni di San Donato Val di Comino, Settefrati, Gallinaro ed Atina, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone, Col. Gabriele Mattioli, che alla fine ha ringraziato i presenti, ha elogiato i bambini ed i ragazzi della scuola per gli splendidi lavori proposti e li ha spronati a fare ogni giorno “la loro parte” per aiutare a costruire un futuro migliore. Il Colonnello ha tenuto a sottolineare, con riferimento agli eroi su cui si erano soffermati proprio gli studenti, come “il ricordo dei giusti” citando il Ministro della Difesa, “rimane scolpito nella pietra” e lo Stato saprà ricordarli in eterno.
A fare da moderatore dell’evento in piazza, ma in generale ad aver partecipato attivamente a tutta l’organizzazione, il Ten. Col. Orfeo Rossi dell’Aeronautica Militare, originario di San Donato Val di Comino.
Successivamente alle 12,00 in Val di Canneto, dove avvennero i fatti e dove lo scorso anno è stato posizionato un monumento, c’è stata la cerimonia dell’alzabandiera, la deposizione di due Corone per le autorità Civili e Militari e, a seguire nella Basilica della Madonna Bruna di Canneto, dove tra l’altro è custodita l’uniforme indossata quel giorno dall’App. De Crescenzo, il Rettore, Don Antonio Molle, ha officiato una messa a suffragio.
Una giornata dedicata alla memoria, condivisa dalla cittadinanza che ha forte ancora il ricordo di quei giorni, per poterne trarre insegnamento ed esempio da parte di chi é pronto a rischiare la vita per il bene comune.
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