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Lo studio

Reati in calo, Frosinone sorride

Nella classifica del Sole 24 Ore solo in undici province si hanno meno denunce rispetto alla Ciociaria. Giù il dato generale, i furti, le rapine e le truffe informatiche

Reati in calo, Frosinone sorride

La provincia di Frosinone a un passo dalla top ten delle province più sicure d’Italia. Secondo l’annuale classifica del Sole 24 Ore sull’indice della criminalità sono undici le province italiane più sicure rispetto alla Ciociaria. Ovvero quelle dove si denunciano meno delitti ogni 100.000 abitanti secondo le banche dati interforze del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno. I dati sono relativi al 2024. E rispetto al 2023, nel Frusinate si registra una riduzione del 2,77%, dato in controtendenza rispetto agli ultimi anni e alla media nazionale.

I peggiori in Italia sono i grandi centri e le città turistiche dove a pesare sono oltre ai residenti anche i tanti che si spostano per motivi di lavoro, di studio, di cura e di turismo. In coda, infatti, ci sono tutti piccoli o medi centri. E, dunque, le aree dove si denunciano più reati in Italia (in rapporto ai residenti) sono Milano, la peggiore, Firenze, Roma, Bologna e Rimini. In coda, invece, le province che registrano meno delitti sono Oristano (la migliore), Potenza, Benevento, Enna e Sondrio.

Numeri alla mano, rispetto ai reati denunciati nel 2023, Frosinone migliora otto posizioni e passa dall’87° al 95° posto (la classifica va letta al contrario), le denunce totali scendono da 12.386 a 12.042, le denunce ogni 100.000 abitanti da 2.663,7 a 2.604,5. Dando uno sguardo alla serie storica degli ultimi anni (secondo i dati diffusi dall’ufficio centrale di statistica) i delitti denunciati in Ciociaria erano 12.609 nel 2016, poi 13.192, il massimo degli ultimi anni, l’anno successivo, quindi 12.187 nel 2018, 11.930 nel 2019, 10.622 nel 2020, con numeri che hanno risentito dell’effetto lockdown e delle restrizioni per la pandemia. Da allora i delitti denunciati sono tornati a crescere con 11.084 nel 2021, 11.409 nel 2022 e, appunto, 12.042 nel 2023. Ora il calo.

Tuttavia, nel 2024, in numeri assoluti, ci sono alcuni reati che crescono: gli omicidi volontari (da 3 a 4), i tentati omicidi (da 4 a 16), le violenze sessuali (da 23 a 29), lo sfruttamento della prostituzione (da 2 a 8), le lesioni dolose (da 429 a 449), i danneggiamenti (da 1.362 a 1.402), gli incendi (da 102 a 131), i furti con strappo (da 15 a 21), i furti con destrezza da 183 a 184), le rapine in abitazione (da 12 a 14), gli stupefacenti (da 170 a 218), le estorsioni (da 74 a 89).
Sono in diminuzione, invece, i furti totali (da 3.928 a 3.414), i furti di auto (da 344 a 239), i furti in abitazione (da 1.228 a 1.094), le rapine (da 67 a 59), le rapine in strada (da 29 a 25), le truffe e frodi informatiche (da 1.960 a 1.776), i danneggiamenti seguiti da incendio (da 39 a 28) e l’usura (da 3 a 1). Stabili i dati sulle rapine in banca e negli uffici postali.
In classifica, i risultati migliori per Frosinone arrivano dalle violenze sessuali (94° posto), furti totali (87°), furti con strappo (84°), danneggiamenti (82°), rapine (91°), in modo particolare quelle nella pubblica via (93°), truffe informatiche (86°).

Al contrario risultano alti i numeri dei tentati omicidi (8° posto), omicidi volontari (18°) e incendi (8°). Lo studio mette in rilievo anche l’incidenza dei reati commessi da minori e stranieri. Nel primo caso si registra un 2,2% di minori denunciati o arrestati, quanto agli stranieri, le denunce nei loro confronti equivalgono al 22,5%. A livello generale, nota Il Sole 24 Ore, «i reati segnalati nel 2024 sono stati 2,38 milioni, l’1,7% in più rispetto al 2023, in aumento del 3,4% sul 2019. Dati che consolidano la risalita in corso post-pandemia, seppur molto lontani rispetto ai valori di dieci anni fa (-15% rispetto al 2014)».

Resta poi una fetta di reati che non vengono denunciati. Lo studio parla di propensione alla denuncia, un dato difficilmente calcolabile. A tal proposito, osserva Il Sole 24 Ore, non esistono studi recenti per valutare l’impatto della tendenza delle vittime a denunciare o meno. Anche se per alcuni reati è più alta. Un po’ per necessità, per utilità o per senso civico.

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