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Il fatto

Stratega e regista, domiciliari per Tiero

Il gip Cario accoglie la richiesta presentata dalla Procura. Dall’assunzione della figlia alla scoperta della webcam

Stratega e regista, domiciliari per Tiero

E’ rimasto sorpreso ieri mattina quando gli investigatori gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare. Il consigliere regionale Enrico Tiero, Presidente della Commissione Sviluppo Economico e Attività Produttive, è agli arresti domiciliari per il reato di corruzione. Nelle carte dell’inchiesta viene definito regista, stratega oppure, da un medico in una chat, «il deus ex machina della sanità in provincia di Latina». Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giuseppe Cario ha firmato il provvedimento restrittivo accogliendo la prospettazione dei pubblici ministeri Martina Taglione e Antonio Sgarrella, titolari di una inchiesta che diventa una bufera politico-giudiziaria. Rigettata la richiesta per un capo di imputazione relativo all’assunzione di una ragazza in un supermercato di Latina, è stata invece accolta la richiesta per tutti gli altri episodi contestati che risalgono al 2023. Giovedì scorso il consigliere regionale di Fratelli di Italia era stato sottoposto all’interrogatorio preventivo, durato oltre tre ore, davanti al gip che ha sciolto la riserva per le accuse di cui è ritenuto il presunto responsabile.

Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina e dei militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza hanno tratteggiato un quadro lineare dove sono stati ricostruiti gli episodi corruttivi: dalla tangente di 6mila euro all’assunzione della figlia in una struttura sanitaria di Latina, fino ad un altro episodio emerso quando l’inchiesta era iniziata da poco, la scoperta di una web cam nel suo studio politico di Latina. Quest’ultimo è un passaggio cruciale che fa capire la rete di contatti del politico ed è per questo che ricorre - secondo il gip - il pericolo di inquinamento probatorio. È il giudice a mettere in rilievo le condotte di Tiero: «Le indagini provano la spregiudicatezza con la quale nel suo mandato tende a promettere ed in alcuni casi a favorire il buon esito delle richieste avanzate da vari imprenditori della provincia di Latina in cambio di assunzioni e somme di denaro, ottenendo da questi ultimi con il tesseramento e l’indicazione dei candidati indicati da Tiero un consenso che nel periodo delle attività tecniche è stato esercitato in ambito congressuale del partito di Fratelli di Italia per la provincia di Latina, accrescendo il suo peso politico».

Nell’ordinanza cautelare viene tracciato il profilo del consigliere regionale: «Piega le sue funzioni pubbliche. Sono rivolte a interessi dei privati e ottiene presso gli enti istituzionali e grazie alle sue entrature in tutti gli uffici pubblici determine, autorizzazioni in favore dei più disparati ambiti dell’impresa privata, dal comparto della sanità pubblica al ciclo dei rifiuti in cambio di somme di denaro, ovvero assunzioni di soggetti riconducibili al proprio nucleo familiare».
Nelle carte dell’inchiesta il giudice sottolinea, per quanto riguarda il pericolo di inquinamento probatorio, come sia ben mascherata la tangente di 6mila euro, soldi in contanti trasferiti con l’interposizione del ristoratore che poi retrocede a sua volta a Tiero. Una triangolazione. E poi: «Adotta una serie di strategie per non attirare attenzione mediatica sulle operazioni che concorda con gli imprenditori in cambio di utilità», sottolinea l’ordinanza. C’è un passaggio emblematico, quando in un’intercettazione a proposito di favori e aiuti, l’esponente politico dice dell’assunzione della figlia nella struttura sanitaria: «Ma che te frega a me la gente me chiama tutti i giorni per un posto di lavoro».

In un altro caso, ed è quello della scoperta della web cam, secondo il giudice il pericolo di inquinamento probatorio è concreto. E’ l’episodio della distruzione dei documenti nel suo ufficio politico dopo un messaggio che arriva su WhatsApp: Tiero si allarma e inizia a cercare qualcosa, dal telefono fisso al quadro elettrico, fino a quando non scopre la telecamera e viene inquadrato con un primissimo piano. Sono le 12,05 del 30 gennaio del 2024. L’esponente politico esce e rientra quattro ore dopo nello studio e inizia a distruggere alcuni documenti: «Scarto temporale che consente di ipotizzare come abbia avuto modo di accertare presso terze persone o comunque in altro modo l’insidiosità dell’apparato che lo determina e a strappare i documenti». Come ha messo in rilievo il giudice nel provvedimento restrittivo «L’attività di Tiero è piegata ad interessi privati in violazione dei principi di imparzialità che regolano l’attività amministrativa politica» .

Significativo - secondo gli inquirenti - il caso dell’assunzione della figlia: «E’ comprovato anche documentalmente come abbia saputo dell’avvenuta assunzione della figlia, circostanza sconosciuta anche alla diretta interessata e questo accade per essere lui regista dell’operazione secondo accordi finalizzati quale contropartita dell’assunzione». In questo caso è emerso anche che vi era un antagonista per quel posto di lavoro, il nipote di un pensionato ambiva ad un contratto a tempo indeterminato. Si capisce in una intercettazione. L’assunzione è una controprestazione dell’asservimento della funzione pubblica, in un periodo - è riportato nelle carte dell’inchiesta - in cui non risultano assunzioni tranne quella della figlia. Che si tratti di compenso assicurato al Tiero dalla struttura privata al fine di ottenere come si è visto pressante attività politica per l’ampliamento dei posti letto è circostanza peraltro riscontrata da altre conversazioni intercettate». Ieri mattina l’arresto.

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