Velivolo precipitato
07.10.2025 - 09:00
L’analisi dei resti dell’aereo T-260B, precipitato la settimana scorsa nel bosco di Sabaudia, passano anche e soprattutto per le operazioni di rimozione e recupero di ogni frammento dal luogo del tragico incidente costato la vita al colonnello Simone Mettini, comandante del 70° Stormo, e dell’allievo ufficiale pilota Lorenzo Nucheli. Si prospetta un lavoro delicato e complesso perché i componenti del velivolo non dovranno subire variazioni sostanziali in vista degli accertamenti che saranno compiuti poi per ricostruire, nel modo più preciso possibile, le circostanze nelle quali si trovava l’aereo prima di precipitare. Per questo le operazioni di rimozione dei resti saranno coordinate e concordate dal consulente tecnico d’ufficio nominato dalla Procura proprio per le verifiche sull’ultimo drammatico volo. Proprio nell’ambito della delicata fase di recupero dei resti del velivolo della scuola di volo dell’Aeronautica Militare, nei prossimi giorni è previsto un sopralluogo all’interno del bosco per valutare le modalità delle operazioni vere e proprie, ovvero attraverso lo studio di un piano che tenga conto della conformazione del luogo dove l’aereo è precipitato. Perché intorno al luogo della tragedia il bosco del Parco Nazionale del Circeo è piuttosto fitto e già il giorno dell’incidente i soccorritori e gli investigatori dei Carabinieri avevano incontrato non poche difficoltà per raggiungere i resti del velivolo.
Prima di tutto per individuare il punto esatto orientandosi nella foresta attraverso il posizionamento degli elicotteri di Aeronautica Militare e Vigili del Fuoco intervenuti quella mattina, ma anche per creare un varco nel sottobosco tra gli alberi. In quella circostanza era stato necessario anche l’intervento degli operatori dei carabinieri forestali con le motoseghe per la rimozione di alcuni arbusti. Quel giorno erano stati creati due varchi, quello principale da un cancello situato lungo la strada statale Pontina, all’altezza del chilometro 88, l’altro da un sentiero interno del bosco. Accessi che dal giorno della tragedia vengono presidiati dai militari della Compagnia Carabinieri di Latina, che si occupano anche delle verifiche insieme al Comando di polizia militare dell’Aeronautica Militare, per evitare che estranei possano raggiungere la zona dell’impatto sottoposta a sequestro. A margine del sopralluogo previsto nei prossimi giorni, il consulente incaricato delle operazioni peritali nominato dal pubblico ministero Marco Giancristofaro, dovrà indicare se i resti saranno rimossi via terra, oppure dal cielo con l’impiego ad esempio di un elicottero.
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