Spazio satira
Ceccano
13.09.2025 - 07:00
Il tratto di via Marano a Ceccano dove sorgono i pozzi
Pozzi inquinati nell’area di via Marano, il collettivo “Ceccano 2030” torna sulla vicenda e pretende dall’amministrazione risposte precise. «Nell’aprile 2023 il Comune emise un’ordinanza che vietava l’utilizzo dell’acqua a scopo potabile, irriguo e zootecnico - esordisce “Ceccano 2030” - prelevata da pozzi nella zona di via Marano, sotto il ponte autostradale per un raggio di 500 metri, a causa della presenza di sostanze inquinanti, rilevate nei controlli periodici effettuati dall’Arpa Lazio. L’ordinanza, non essendone stata emessa un’altra in merito nè dall’ex sindaco Caligiore nè dall'attuale Querqui, è ancora in vigore, anche se nessuno ne parla. Ricordiamo che l’Arpa Lazio rilevò, nel punto di campionamento, un livello di cloroformio pari a 65 volte la soglia di pericolo, e una presenza di bromo-diclorometano oltre i limiti di legge. Dati allarmanti che richiedono ancora ulteriori analisi, se non sono state fatte, e un’immediata campagna di comunicazione e intervento. Invece, l’Amministrazione Caligiore scelse il silenzio e oggi, purtroppo, nessuna informazione aggiornata è stata diffusa dopo oltre cento giorni della nuova Amministrazione comunale. Nessuna informazione ufficiale è stata mai trasmessa ai residenti, né sulla natura dell’inquinamento, nè sull’origine delle sostanze rilevate, tantomeno sull’effettiva pericolosità dell’impiego di acqua anche per usi agricoli o zootecnici».
Al termine di questa articolata premessa, parte la richiesta del “collettivo”: «Alla luce di quanto è accaduto, viste le coltivazioni nate nella zona, chiediamo alla nuova amministrazione, che in campagna elettorale ha più volte fatto riferimento ai valori di trasparenza, tutela ambientale e diritto all’informazione, di rendere pubblici i dati aggiornati sulle analisi dell’acqua nella zona di via Marano. Quindi, se persiste il divieto all’utilizzo. Il sindaco comunichi in modo chiaro alla cittadinanza lo stato attuale della contaminazione e le misure precauzionali da adottare - conclude “Ceccano 2030” - Poi, si chiarisca l’origine dell’inquinamento e se siano in corso indagini ambientali o giudiziarie. Infine, siano indicati tempi e modalità degli interventi di bonifica, se necessari, con la messa in sicurezza o la sostituzione delle fonti compromesse».
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