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L'analisi

L’affondo di Paolo Trancassini

Il parlamentare e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia lancia la volata. «I risultati dell’Amministrazione Rocca e i sogni della giunta Gualtieri»

L’affondo di Paolo Trancassini

Paolo Trancassini, parlamentare e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia

«Mentre la Regione Lazio, guidata con competenza dal presidente Francesco Rocca, conquista il primato nazionale per crescita dell’export, a Roma il sindaco Gualtieri promette che tra cinque anni forse si potrà fare il bagno nel Tevere: la differenza tra sogno e realtà appare chiara anche al più distratto dei lettori». Paolo Trancassini, parlamentare e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, va dritto al punto.

Argomenta: «I dati Istat parlano chiaro: nei primi mesi del 2025 il Lazio cresce del +17,4% nell’export, con un incremento straordinario verso gli Stati Uniti del +133,7%. Un risultato che non arriva per caso, ma è frutto di politiche concrete, visione strategica e sostegno vero alle imprese. L’Amministrazione regionale di centrodestra dimostra con i fatti cosa significa governare con serietà e responsabilità, mentre il sindaco Gualtieri continua a vivere di annunci, parlando di balneabilità del fiume di Roma, senza però spiegare come, con quali risorse, e soprattutto ignorando le vere emergenze della città: trasporti al collasso, rifiuti ovunque, degrado diffuso. La differenza è lampante: da una parte c’è un’Amministrazione regionale che lavora, investe, porta risultati concreti, dall’altra, una sinistra che aumenta la sua lunare distanza dai problemi dei suoi concittadini piuttosto che affrontare i problemi del presente. Di fronte e chi governa a colpi di slogan, il centrodestra è al lavoro ogni giorno, per restituire al Lazio e alla Capitale la dignità che meritano».

È ormai chiaro a tutti che in prospettiva si guarda già all’incrocio tra le comunali di Roma (primavera 2027) e regionali (la scadenza del mandato è prevista a febbraio 2028). Non solo: in mezzo ci saranno le politiche, considerando che l’attuale legislatura termina nell’autunno del 2027. E che anche il Partito Democratico sia già proiettato a questi appuntamenti si capisce dalle scelte effettuate in sede di segreteria regionale. Il segretario e consigliere regionale Daniele Leodori ha messo la firma in calce ad un’operazione politica di “inclusione”. Salvatore La Penna vicesegretario vicario, Valeria Campagna e Alessandra Troncarelli vicesegretario. Poi nella segreteria sono entrati il consigliere regionale ed ex assessore all’urbanistica Massimiliano Valeriani, il capogruppo regionale Mario Ciarla e Antonio Pompeo, coordinatore regionale della corrente Energia Popolare. Ma soprattutto nella segreteria ha fatto il suo ingresso Claudio Mancini, parlamentare e leader della corrente Rete Democratica. Mancini è molto influente nelle dinamiche romane (e non solo) del partito. Evidente che le elezioni comunali di Roma avranno un peso politico enorme. La presidente del consiglio Giorgia Meloni quasi sicuramente cercherà l’accelerazione decisiva per l’approvazione della proposta di legge che prevede, nei Comuni con oltre 15.000 abitanti, l’elezione a Sindaco al primo turno del candidato che abbia superato il 40% dei voti. Senza ballottaggio quindi.

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