Spazio satira
I dati
05.09.2025 - 10:00
Sono circa 569.000 le assunzioni previste dalle imprese italiane a settembre, che salgono a oltre 1,5 milioni nel trimestre settembre-novembre, secondo il Bollettino Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. Rispetto a settembre 2024, si registra una flessione del 2,6% (-15mila ingressi), mentre la difficoltà di reperimento dei profili scende al 45,6%. Nel Lazio, le opportunità lavorative si attestano a oltre 60.000 assunzioni previste a settembre, con un contributo significativo al panorama nazionale. La regione si distingue per una domanda sostenuta nei servizi, in particolare nel turismo e nei servizi alle persone, settori trainanti dell’economia locale. A livello nazionale, il settore primario programma 44.000 contratti a settembre, con l’agricoltura che cerca manodopera soprattutto nelle coltivazioni ad albero (20.000 assunzioni). L’industria prevede 147.000 entrate, di cui 56.000 nelle costruzioni e 91.000 nel manifatturiero, con meccatronica (21.000) e industrie alimentari (17.000) in evidenza. I servizi, con 377.000 contratti, sono guidati da turismo (96.000) e servizi alle persone (97.000). Le piccole imprese (fino a 9 dipendenti) mostrano un trend positivo (+3% a settembre), mentre le medie imprese registrano un calo più marcato (-8,6%). Il contratto a tempo determinato domina (60%), seguito da quello indeterminato (17%). La difficoltà di reperimento, dovuta soprattutto alla mancanza di candidati (29,2%), colpisce in particolare le industrie metallurgiche (67%) e delle costruzioni (63,5%). Nel Lazio, questa criticità si riflette soprattutto nel turismo e nei servizi, dove la domanda di figure specializzate resta elevata. Le imprese cercano anche lavoratori immigrati (19,3% delle assunzioni), con picchi in agricoltura (37%) e servizi operativi (31,5%). A livello territoriale, il Sud e Isole mostrano aspettative positive, mentre il Nord Ovest registra un calo (-19mila assunzioni). Nel Lazio, la vitalità del mercato del lavoro conferma il ruolo chiave della regione nell’economia nazionale.
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