I consiglieri di minoranza del gruppo civico, Giuseppe Sebastianelli, Franco Evangelista e Arduino Incagnoli, esprimono forte preoccupazione per la mancata comunicazione alla cittadinanza della recente decisione del Consiglio di Stato in merito al ricorso contro la sospensione dei lavori per la realizzazione dell’impianto a biogas in Via Cerro. Un’ulteriore criticità riguarda l’approccio dell’amministrazione, che non ha informato adeguatamente i cittadini, come invece accaduto in occasione della decisione del TAR che aveva bloccato l’avvio dei lavori, quando l’amministrazione comunale aveva prontamente comunicato il risultato favorevole.
Ad oggi, l’unico provvedimento adottato dall’amministrazione è stato un ordinanza di divieto di transito dei mezzi pesanti in Via Cerro, una misura che, purtroppo, appare insufficiente rispetto alla gravità della situazione. Nessuna comunicazione chiara o azione concreta è stata intrapresa per fermare il progetto della centrale a biogas, che potrebbe avere gravi impatti ambientali e sanitari.
La decisione del Consiglio di Stato, che ha sospeso la sentenza del TAR, è stata un segnale importante, ma la sua mancata comunicazione alla cittadinanza solleva non pochi dubbi sulla trasparenza e sull’efficacia dell’amministrazione comunale. In questo contesto, i consiglieri di minoranza chiedono al Sindaco Enzo Salera di chiarire:
1. Quali sono le azioni che il Comune di Cassino intende intraprendere per tutelare il nostro territorio? In particolare, quali provvedimenti l’amministrazione ha intenzione di adottare per fermare l’avvio dei lavori, soprattutto alla luce dei rischi per la salute e l’ambiente?
2. Perché la cittadinanza non è stata informata tempestivamente della decisione del Consiglio di Stato? È fondamentale che i residenti di Via Cerro siano messi al corrente degli sviluppi in modo chiaro e trasparente, come avvenuto per la decisione del TAR che aveva dato ragione al Comune.
3. Perché non si è ancora discusso questo tema in Consiglio Comunale? L’impianto a biogas, che rischia di danneggiare irreparabilmente l’area, merita una discussione approfondita in Consiglio Comunale, affinché tutte le forze politiche possano esprimersi in merito e tutelare l’interesse pubblico.
Perché il progetto della centrale a biogas non è sostenibile per quella zona
La decisione di installare una centrale a biogas in Via Cerro è assolutamente inadeguata per diverse ragioni legate alla sicurezza, alla salute dei cittadini e alla compatibilità con l’ambiente circostante.
Innanzitutto, l’area è già gravata dalla presenza dell’ex discarica “Marini”, una zona altamente inquinata che attende da anni di essere bonificata. In passato, in quella stessa area, sono stati smaltiti materiali estremamente pericolosi per l’ambiente e la salute pubblica. La bonifica dell’ex discarica è fondamentale, ma ancora incompleta, e non è pensabile aggiungere ulteriori rischi ambientali con un impianto che trattano materiali organici e letame animale.
Inoltre, a pochi passi dalla zona interessata, c’è il depuratore ex Cosilam, un impianto già sensibile e a rischio di sovraccarico. L’insediamento di un impianto a biogas in quella zona potrebbe mettere a repentaglio il funzionamento stesso del depuratore, aumentando il rischio di inquinamento delle acque e del suolo.
A complicare ulteriormente la situazione, scorre anche il Rio, un corso d’acqua che potrebbe essere contaminato in caso di malfunzionamenti dell’impianto. Il trattamento di letame animale, infatti, comporta la produzione di percolati e altre sostanze che, se non gestite correttamente, possono causare gravi danni agli ecosistemi acquatici.
Inoltre, va considerato che l’impianto a biogas non è solo un progetto industriale, ma ha un impatto diretto sulla qualità della vita dei residenti. Il trattamento del letame animale, infatti, produce odori sgradevoli e fortemente invasivi. Il fetore derivante dal processo di decomposizione organica andrebbe ad aggiungersi ai già numerosi odori sgradevoli che i residenti di Via Cerro devono tollerare, provenienti dall’ex discarica e dalle altre attività circostanti.
Una richiesta di chiarezza e trasparenza
“Non possiamo restare in silenzio mentre si gioca con la salute e il futuro del nostro territorio. Cassino ha già detto no a questo impianto, e oggi chiediamo risposte concrete. Il nostro gruppo civico chiede con forza che questa vicenda venga discussa in Consiglio Comunale, in modo che l’amministrazione Salera prenda una posizione chiara e condivisa per proteggere la salute dei cittadini e l’ambiente” affermano i consiglieri di minoranza Giuseppe Sebastianelli, Franco Evangelista e Arduino Incagnoli.
La situazione richiede una presa di posizione urgente e trasparente da parte dell’amministrazione comunale, al fine di evitare che il nostro territorio venga compromesso ulteriormente. È fondamentale che il Sindaco Salera risponda con azioni concrete e coinvolga la cittadinanza in un dibattito aperto e inclusivo.