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Il film della discordia. Accuse di propaganda

Scontro sulla proiezione di “Berlinguer, la grande ambizione”. Bruni affonda il colpo. L’assessore Ciotoli: la politica non c’entra

Il film della discordiaAccuse di propaganda

L’assessore alle politiche culturali Alessandro Ciotoli

La politica agostana s’infervora sul cinema all’aperto. A qualcuno, infatti, quel film su Berlinguer proprio non piace, stroncandolo come inadatto, inopportuno, propagandistico. Tutto nasce dal cartellone della rassegna “Cinema in erba”, in programma da stasera al 31 agosto sul prato adiacente la chiesa di Santa Maria a Fiume, un’iniziativa del Comune con il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio e la collaborazione del Circolo Ucca di Frosinone e dell’oratorio del santuario.
Per realizzare la rassegna Palazzo Antonelli ha chiesto 6.000 euro alla Regione, che li ha concessi. Altri 600 euro li ha stanziati in proprio. Tra i cinque film in programmazione, oltre a tre cartoni animati, figurano “Napoli-New York” di Gabriele Salvatores e, appunto, la pellicola contestata: “Berlinguer, la grande ambizione” di Andrea Segre. 


L’avvocato Davide Bruni, esponente storico della destra ceccanese, boccia la scelta di proiettare il film sull’ex segretario del Pci: “A prescindere dal giudizio su Berlinguer - scrive l’avvocato in un risentito post su Facebook - non capisco cosa c’entri un film sull’ex capo del Partito comunista in una rassegna del genere. Il film, poi, è un’esaltazione del personaggio con riferimento ad una parte ristretta della sua attività politica. Un’opera di propaganda insomma. Non solo non è argomento per bambini, ma stona del tutto anche inserirlo in manifestazioni per il Giubileo”. E conclude con una stoccata: “Ecco cos’è la sinistra: fa propaganda approfittando di manifestazioni per bambini e parrocchie”. L’assessore alla cultura Alessandro Ciotoli replica a stretto giro: «La rassegna non nasce come un’iniziativa per i bambini, ma come cinema all’aperto. Il ventaglio di film era limitato perché i distributori non gradiscono le proiezioni gratuite. Tra i pochi titoli disponibili, quello su Berlinguer mi è sembrato il più bello. D’altronde ha vinto un David di Donatello. La politica non c’entra niente. Il film traccia un ritratto familiare negli ultimi anni di vita di Berlinguer. Non è un film politico, non ha niente di sinistra. Di politico c’è solo questa polemica».

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