Spazio satira
La tendenza
14.08.2025 - 08:30
Nel primo semestre dell’anno crescono le denunce di infortuni sul lavoro, le vittime e le malattie professionali.
È quanto comunica l’Inail relativamente alle denunce di infortuni e malattie professionali, aggiornate a giugno 2025.
In provincia di Frosinone le denunce di infortunio sul lavoro all’Inail passano da 1.137 del primo semestre 2024 a 1.253 del primo semestre di quest’anno (+10,20%). Un trend comune a tutto il Lazio dove le denunce sono aumentate da 20.662 a 21.822 (+5,61%). Nel solo mese di giugno in Ciociaria sono stati segnalati 181 infortuni contro i 142 dello stesso periodo di un anno fa (+27,46%). Anche in questo caso i numeri sono in risalita in tutta la regione dove si registra un’impennata da 2.841 casi a 3.518 (+23,82%). A giugno è andata un po’ meglio per le morti sul lavoro: nel Lazio scendono da 15 a 3, soprattutto a Roma, che cala da 10 a 2, mentre a Frosinone scendono da 2 a 0. Tuttavia se si considerano i dati dell’intero semestre, Frosinone è l’unica provincia del Lazio dove le morti sul lavoro anziché diminuire crescono e passano da 3 a 4 (+33,33%). Nel Lazio il dato scende da 52 a 34 (-34,61%), grazie soprattutto al miglioramento della capitale (che passa da 42 a 24), mentre le altre province restano stabili (Latina a 3, Rieti a 1 con Viterbo che dimezza i casi mortali da 2 a 1).
Anche per quanto riguarda le malattie professionali, una statistica che vede Frosinone sempre piuttosto alta nelle classifiche, si registrano cifre in crescendo. Nel semestre gennaio-giugno 2024 in Ciociaria ne erano state denunciate 612, mentre ora sono 688. Nel Lazio la crescita è da 2.954 a 3.055. Nel Frusinate è stato denunciato il 22,5% delle malattie professionali della regione. A Roma sono 1.244 (da 1.179), mentre a Latina 578 (-1), a Rieti 290 (-50) e a Viterbo 275 (+31). In Italia, osserva l’Inail, «le denunce di infortunio in occasione di lavoro (al netto degli studenti) presentate all’Inail nel primo semestre del 2025 sono state 204.364, in diminuzione dello 0,6% rispetto alle 205.568 del pari periodo 2024, del 2,8% rispetto al 2023, del 32,6% rispetto al 2022, del 5,3% sul 2021, del 10,0% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica, e in aumento dell’1,5% sul 2020». Più nel dettaglio: «si evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 976 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat di giugno 2019 alle 840 del 2025, con un calo del 13,9%. Rispetto a giugno 2024 la riduzione è del 2,1% (da 858 a 840). L’incidenza delle denunce di infortunio in occasione di lavoro sul totale delle denunce presentate (al netto degli studenti) è passata dall’83% del 2019 all’81,9% del 2025. A giugno di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -0,5% nella gestione industria e servizi (dai 183.328 casi del 2024 ai 182.487 del 2025), un -2,9% in agricoltura (da 11.790 a 11.446) e un -0,2% nel conto Stato (da 10.450 a 10.431).
Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per i decrementi il comparto manifatturiero (-5,5%), i servizi di supporto alle imprese (-5,1%), il trasporto e magazzinaggio (-4,0%) e le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (-0,2%), e per gli incrementi la sanità e assistenza sociale (+1,1%), il commercio (+0,3%) e le costruzioni (+0,1%)».
Nel rapporto si legge che «la diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -1,8% (da 140.453 a 137.959 casi) contro un +2,0% di quella femminile (da 65.115 a 66.405). In flessione le denunce dei lavoratori italiani (-1,5%) al contrario di quelle degli stranieri (+2,4%). L’analisi per classi di età mostra un calo nella fascia che va dai 15 ai 59 anni (-1,8%) e aumenti per gli over 59enni (+7,3%)».
Per quanto riguarda gli infortuni mortali (al netto degli studenti), presentate entro il mese di giugno 2025, «pur nella provvisorietà dei numeri», le denunce «sono state 357, una in meno rispetto alle 358 registrate nel 2024, 14 in più rispetto al 2023, 16 in più rispetto al 2022, 87 in meno sul 2021, 126 in meno sul 2020 e 19 in più sul 2019». Mentre, l’incidenza passa «da 1,45 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat di giugno 2019 a 1,47 del 2025 (+1,4%) e diminuisce dell’1,3% rispetto a giugno 2024 (da 1,49 a 1,47)».
Infine, «gli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (al netto degli studenti), denunciati all’Inail entro il mese di giugno 2025 sono stati 45.185, in lieve diminuzione (-0,03%) rispetto ai 45.198 del 2024, in calo del 2,7% sul 2019 e in aumento del 68,6% sul 2020, del 43,7% sul 2021, dell’11,8% sul 2022, del 5,4% sul 2023. L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 17% del 2019 al 18,1% del 2025»
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