Frosinone
23.07.2025 - 08:15
Dopo mesi di dibattiti, ancora non si sa se via del Casone verrà o meno riaperta al traffico. La decisione sul futuro dell’arteria resta nelle mani della società Leganet, incaricata, a maggio scorso, di valutare l’impatto dei volumi di traffico sulla viabilità circostante, in particolare su Cavoni e Monti Lepini. La politica, incapace di uscire da un dibattito spesso inconcludente e poco chiaro per i cittadini, ha delegato la scelta a uno studio tecnico privato, che fungerà da schermo qualunque sia l’esito: se la strada verrà aperta, si dirà «lo studio tecnico lo consente»; se resterà chiusa, si dirà «lo studio tecnico lo sconsiglia». In ogni caso, una deresponsabilizzazione da parte di chi è deputato a prendere decisioni che ha fatto e fa storcere il naso alla cittadinanza molto provata, in questi mesi, da scelte adottate, a volte cassate, a volte stravolte, raramente confermate dopo i primi spifferi di contestazione sulla mobilità cittadina.
Un quadro che fa capire la motivazione per la quale, quasi in maniera pilatesca, l’amministrazione comunale abbia preferito lasciare il cerino in mano a uno studio tecnico, che facesse da paravento. Come detto, a maggio scorso, l’architetto Giuseppe Viscogliosi, dirigente del settore mobilità, ha commissionato a Leganet uno studio sull’impatto del traffico, con tempi di consegna previsti entro un mese. Tuttavia, giunti ormai a fine luglio 2025, l’esito dello studio non è ancora noto, e la decisione slitterà probabilmente a fine estate o addirittura in autunno. Nel frattempo, il settore lavori pubblici ha completato la sistemazione dell’asfalto, mentre la polizia locale ha predisposto la segnaletica per un eventuale senso unico in direzione Cavoni. Resta in sospeso il via libera del settore mobilità, condizionato dal parere di Leganet. Sul ponticello sul rio Cavariccio, il settore mobilità ha, comunque, confermato la validità del collaudo del 2007, escludendo problemi strutturali. Sullo sfondo rimane un dibattito politico - amministrativo con posizioni contrastanti anche all’interno degli stessi partiti e liste.
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