A fine novembre di due anni fa l’operazione dei carabinieri con cui è stata smantellata una nuova piazza di spaccio all’interno di un immobile di edilizia residenziale, in via Beata Maria De Mattias, allo Scalo, occupato solo a tal fine. Ieri la sentenza per gli imputati.
Condannati i frusinati Alessio Promutico, trentaquattrenne, ed Emanuel Mingarelli, trentanovenne, a 2 anni e 6 mesi e alla multa di 3.000 euro; Olgert Sollufi 28 anni di origine albanese, domiciliato a Torrice, a un 1 anno e 10 mesi oltre a 8.000 euro di multa; al trentenne Salvatore Giovanni Giordano e al trentaduenne Vincenzo Gentili, entrambi di Frosinone, inflitti 2 anni e 2 mesi e multa da 4.000 euro; ai frusinati Francesco Cupini quarantaseienne, Salvatore Pizzone, ventinovenne, e al quarantenne Emilio Lascari, inflitti 1 anno e 6 mesi e 1.800 euro di multa. Assolti, invece, Claudio Ciocchetti di Frosinone, quarantaseienne e il trentunenne Valerio Staccone residente e Ceccano.
Tra novanta giorni le motivazioni della sentenza.
Nel collegio difensivo gli avvocati Antonio Ceccani, Tony Ceccarelli, Rosario Grieco, Giulio Gasparro, Giuseppe Spaziani, Christian Alviani.
La ricostruzione
L’operazione dei militari è scattata ai primi di novembre del 2023. Nella piazza, così come ricostruito dagli investigatori anche sulla base delle ammissioni degli acquirenti e delle immagini riprese nel corso delle osservazioni, si poteva acquistare hashish e cocaina, cotta e cruda, attraverso una piccola apertura creata ad arte in modo da evitare che venditore e acquirente si guardassero in faccia. Tanto che, alcuni assuntori hanno affermato di aver comprato da ciociari e altri da persone con accento dell’Est Europa. Gli acquisti sono stati monitorati da fine 2022 ai primi mesi del 2023 dopo di che non ne risultano altri anche perché gli assuntori hanno dichiarato ai carabinieri di aver saputo che la piazza di spaccio era stata chiusa dopo «una retata», ovvero a seguito dell’intervento susseguente all’aggressione denunciata da uno degli indagati.
In due mesi di osservazione i carabinieri hanno notato che nella casa c’erano sempre almeno tre persone. E quando uscivano erano molto guardinghi per evitare di imbattersi nei controlli delle forze dell’ordine. Gli avventori, invece, erano circa cento al giorno, alcuni anche più volte nella stessa giornata. Per alcuni acquirenti conosciuti la vendita avveniva aprendo la porta e non più dal foro appositamente creato nel portone per evitare di essere riconosciuti.