Omicidio di ArmandoTortolani, testimoniano due carabinieri

Terza udienza, ieri mattina, davanti alla Corte d’Assise di Cassino per l’omicidio di Armando Tortolani, avvenuto il 19 maggio dello scorso anno.
Sono stati ascoltati dai giudici due carabinieri che hanno svolto le indagini subito dopo il delitto, di cui è imputato il quarantatreenne Luca Agostino: il maresciallo Sisti, comandante della stazione di Atina e il brigadiere Mancini, in servizio presso la stazione di Cassino. I militari erano coordinati nelle indagini dal magistrato Flavio Ricci. Durante la sua deposizione, il maresciallo Sisti ha riferito sugli accertamenti effettuati subito dopo l’omicidio, in particolare su come era stato intercettato l’imputato e sul ritrovamento del coltello, l’arma del delitto, che Agostino avrebbe gettato in un terreno incolto. Il comandante della stazione di Atina si è anche soffermato su altri particolari dell’attività investigativa svolta nei giorni successivi al tragico episodio, volta all’acquisizione di prove e altri elementi utili.

Il brigadiere Mancini, invece, ha illustrato il suo compito nel sequestro e nella refertazione di tutto materiale utile alle indagini. Per esempio, gli indumenti di Tortolani, in particolare la maglietta indossata dalla vittima, squarciata dalla coltellata, e le tracce di sangue presenti vicino all’abitazione della vittima. Hanno assistito in aula all’udienza Luca Agostino e le parti civili, primi fra tutti i familiari di Armando Tortolani, Parti civili fra cui c’è anche il Comune di Villa Latina, assistite dagli avvocati Paolo Marandola, Vittorio Salera. Michelangelo e Alessandro Montesano Cancellara, Marcello Panzini e Carmine Cervi. L’imputato era difeso dai suoi legali di fiducia, gli avvocati Enrico Maria Gallinaro e Beniamino Di Bona. La prossima udienza del processo è stata fissata al prossimo 29 ottobre, quando verranno ascoltati altri importanti testimoni.