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Fiuggi

Detenuto in Costa d'Avorio da tre anni. Maurizio Cocco è stato scarcerato

Grazie a una catena di solidarietà si è riusciti a pagare la cauzione e l’ingegnere di Fiuggi è tornato in libertà

Maurizio Cocco

Una recente foto di Maurizio Cocco

L’ingegner Maurizio Cocco detenuto in Costa d’Avorio da tre anni è stato scarcerato. Fu incriminato per riciclaggio e traffico di stupefacenti, accuse per le quali è stato assolto. Ma poi è scattata una condanna a due anni per evasione fiscale, pena che ha finito di scontare il 2 giugno 2024. Grazie a una catena di solidarietà si è riusciti a pagare la cauzione e l’ingegnere di Fiuggi è tornato in libertà.

Nelle scorse settimane è stata organizzata un'iniziativa, nella sede di Cialone tour di Ferentino, per raccogliere i soldi necessari per arrivare a pagare la cauzione. Una vera e propria mobilitazione che ha visto in prima linea, oltre alla famiglia Cocco, la comunità parrocchiale dei Santi Giuseppe e Ambrogio di Ferentino, il dottore Guglielmo Cialone, il professore Biagio Caciola, gli amici e i tanti che hanno avuto a cuore la storia dell’ingegnere fiuggino. Insieme a Guglielmo Cialone, la Banca Centro Lazio, donatori e amici. Nei mesi scorsi sono stati organizzati anche eventi per raccogliere fondi, ma ne servivano molti altri per arrivare a pagare la cauzione e riportare a casa Cocco. Il sindaco di Fiuggi Alioska Baccarini, mesi fa aveva sollecitato nuovamente la Farnesina e, insieme alla Provincia di Frosinone, erano state programmate una serie di iniziative per sensibilizzare le autorità sulla liberazione dell’ingegner Maurizio CoccoOggi, poco dopo l’ora di pranzo, la notizia che tutti aspettavano: Maurizio è stato scarcerato. Avrà bisogno ora di essere curato e ricoverato in una clinica, in quanto, come aveva già sottolineato la moglie Assunta Giorgilli, che non si è mai arresa durante questi lunghi anni, il marito non può affrontare il viaggio di ritorno in Italia nelle condizioni di salute in cui versa.

Il post sui social del figlio Francesco: «Ci avete e lo avete giudicato senza sapere nulla, senza sapere che cosa può succedere in quei posti lì, ci avete criticato, ci avete identificato come non so chi, ci avete trattato con indifferenza più totale (non tutti).
Però nella vita il tempo è galantuomo, tende a ristabilire la verità, a riparare i torti e a far emergere la giustizia. Bisogna avere pazienza , e noi ne abbiamo avuta non tanta, di più. Con umiltà, con coraggio, con disperazione, con diplomazia, non so quale altro aggettivo aggiungere, siamo andati avanti con l'ultimo pezzettino di forza che avevamo. A volte le parole più importanti, quelle che ricorderemo per sempre, sono quelle che ascoltiamo senza nemmeno vedere il volto di chi ce le dice. Perché in quel momento non avevamo nemmeno la forza di alzare il capo dal suolo e ora, grazie a quelle parole, guardiamo di nuovo il cielo e sappiamo se c'è il sole o le nuvole. Non chiedo nient'altro nella vita, ma spero solo che un giorno io possa essere forte come te mio eroe».

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