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Valcomino

All'attacco della "Lingua blu"

Allevamenti ovicaprini in ginocchio per il diffondersi della malattia. Ieri vertice alla Regione Lazio. L’assessore Righini: subito indennizzi e misure straordinarie contro l’emergenza

All'attacco della "Lingua blu"

L’incubo degli allevatori ciociari ha il colore del cobalto, blu come la lingua degli animali infettati dal virus. La malattia non colpisce l’uomo e non è pericolosa per il consumo alimentare, ma sta decimando molti allevamenti. Quella della febbre catarrale, detta blue tongue o lingua blu, è ormai un’emergenza anche in provincia di Frosinone e in tutto il Lazio, dove si contano sette focolai attivi e centinaia di aziende agricole minacciate. Colpisce i ruminanti, soprattutto pecore e capre ma anche bovini, con un’elevata incidenza di decessi. Gli allevatori rischiano di perdere tutto, con ripercussioni pesanti anche sulla produzione di latte e dei suoi derivati.

Nei giorni scorsi il presidente del “Consorzio Igp agnello del Centro Italia”, Nunzio Marcelli, insieme ai titolari di cinque allevamenti della Valcomino situati tra Settefrati, Vallerotonda, Gallinaro e San Donato Valcomino, si è rivolto all’avvocato Giorgio Igliozzi di Alatri per chiedere alla Regione Lazio di intervenire. Da qui la lettera che l’avvocato ha inviato all’assessore regionale all’agricoltura Giancarlo Righini e al presidente Francesco Rocca con la quale si rappresenta la situazione di grave emergenza e si sollecitano misure di sostegno agli allevatori: il risarcimento dei danni subiti per la perdita degli animali e la produzione di latte e latticini, indicazioni e agevolazioni per lo smaltimento delle carcasse, disinfestazione nelle aziende colpite, vaccinazione gratuita per contrastare nuovi focolai, ricette elettroniche gratuite per prodotti contro gli insetti e trattamenti antiparassitari.
Risposta positiva arrivata proprio ieri dalla Regione dove si è riunito il “Tavolo delle rappresentanze agricole” con Righini e i rappresentanti delle principali associazioni di agricoltori. L’assessore ha annunciato misure straordinarie a sostegno del settore ovicaprino. Tra queste l’attivazione di aiuti per indennizzare gli allevatori e per lo smaltimento delle carcasse. Per quest’ultimo problema si è ipotizzato di semplificare le procedure per l’interramento delle carcasse nei terreni aziendali in sostituzione dello smaltimento oneroso. Inoltre un sostegno per l’acquisto di riproduttrici ovicaprine, misura che consentirebbe il ripristino del potenziale produttivo danneggiato dalla malattia. Valutata anche l’ipotesi che la Regione rimborsi in parte il costo della vaccinazione degli animali.

«Un incontro estremamente positivo - lo ha definito Righini - Nei giorni scorsi avevamo raccolto le richieste delle associazioni ed oggi, grazie all’importante lavoro svolto dalla Direzione agricoltura, abbiamo già potuto presentare un pacchetto di misure da attivare in breve tempo. L’obiettivo è duplice: debellare il diffondersi della malattia e, soprattutto, far emergere i casi non segnalati per stabilizzarne il numero e avere una fotografia più chiara della situazione attuale».

Soddisfatta la Coldiretti Lazio, presente all’incontro con il presidente David Granieri e il direttore Carlo Picchi. «Ringraziamo l’assessore Righini per aver raccolto in tempi rapidi le nostre richieste - ha detto Granieri - e per la disponibilità a mettere in campo misure straordinarie che sostengano gli allevatori ormai allo stremo per la diffusione del virus, a partire dalla disponibilità del contributo relativo allo smaltimento delle carcasse, così come da noi richiesto, oltre ai vaccini e agli indennizzi per il potenziamento aziendale, misure fondamentali per sostenere le aziende in questa fase di grave difficoltà».

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