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Piedimonte San Germano

Stellantis, i cancelli tornano a chiudersi

Stop dal 30 giugno al 4 luglio per montaggio, lastratura, verniciatura e collegati. D’Avino (Uilm): siamo di fronte a migliaia di famiglie lasciate nell’incertezza

stellantis

Non c’è pace per gli operai Stellantis, le linee di montaggio tornano a fermarsi anche a fine giugno con ricadute sia per gli “abitanti” di viale Umberto Agnelli sia per i colleghi che popolano il vasto indotto. Erano rientrati il 9 giugno dopo una pausa produttiva iniziata il 30 maggio e, a distanza di 21 giorni, Stellantis comunica una fermata produttiva dal 30 giugno al 4 luglio, per montaggio, lastratura, verniciatura e collegati. Cancelli chiusi per cinque giorni con la speranza - non certo peregrina - che non si aggiungano altre giornate di stop. Circa cinquanta i giorni trascorsi tra le mura domestiche durate l’estate scorsa senza poter varcare la soglia del posto di lavoro e con stipendi ridotti al lumicino tra ferie e blocchi.

Che sia un “antipasto” per ben altri stop?
I sindacati non nascondono certo le preoccupazioni, anche perché il suv Grecale della Maserati e la coppia Giulia e Stelvio dell’Alfa Romeo non registrano ottime performance sul mercato e le ricadute sono in termini produttivi. «Siamo di fronte all’ennesimo fermo produttivo - ha tuonato Gennaro D’Avino segretario provinciale della Uilm - siamo di fronte a un intero territorio in difficoltà, siamo di fronte a migliaia di lavoratori e di famiglie lasciate nell’incertezza». Poi rincara: «C’è un mondo dietro Stellantis, un indotto ormai a pezzi. Chiediamo rispetto, investimenti reali e un futuro concreto per questo stabilimento e, soprattutto, per l’intero territorio. Cassino non può accettare una situazione di cassa integrazione prolungata e silenziosa. Ogni interruzione delle attività produttive rappresenta un duro colpo per l’occupazione locale. Chiediamo con urgenza chiarezza sul futuro dello stabilimento e dettagli sul nuovo progetto, pertanto, è necessario porre fine ai rinvii. Il nostro lavoro, la nostra dignità e il nostro futuro devono essere la priorità, senza ulteriori ritardi. E speriamo anche che sia l’unico fermo e non venga prolungato come è già accaduto in passato». Mancano infatti all’appello sia la data di uscita ufficiale dello Stelvio elettrico (si ipotizzano slittamenti) sia i modelli ibridi, gli unici che potrebbero incarnare quel valore aggiunto appetibile al mercato. Ma, eccezion fatta per l’annuncio, non ci sono date a cristallizzarne la produzione. E mentre almeno per gli operai ex Fca, dopo circa 6 mesi di trattativa, è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo del biennio economico del Ccsl del Gruppo Stellantis, i metalmeccanici ancora attendono. Dopo il summit al ministero Federmeccanica si è resa disponibile a un incontro con le sigle ma la fatidica data ancora non c’è. Anche in questo caso in ballo ci sono gli aumenti salariali (ma non solo) che permetterebbero una risalita rispetto alle attuali buste paga “vittime” di cds e lavoro a singhiozzo. Un universo dell’automotive in evidente sofferenza che ferma le sue linee con facilità e con conseguenze a cascata per tutte le aziende satellite. Gli occhi sono tutti puntati sul ceo Filosa e sul suo piano per il Belpaese.

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