Spazio satira
Lo studio
27.06.2025 - 10:00
E alla fine arriva Pluto. L’anticiclone africano ha stretto nella propria morsa l’Italia intera, portando le temperature anche oltre i 40°. La situazione non cambia a Frosinone, che come il resto della penisola fa i conti con un caldo che difficilmente si è visto, in altri anni, a giugno. Frutto del cambiamento climatico? Probabilmente sì, almeno secondo i dati che provengono dal “Climate Central”, un gruppo indipendente di scienziati e comunicatori scientifici che si occupa di studiare il clima in continua evoluzione, cercando di comprendere come questo influisca sulla vita delle persone.
Nel dettaglio, il “Climate Central” ha di recente sviluppato il “Climate shift index”, un indice che definisce il rapporto tra la frequenza di una temperatura nel clima alterato attuale e la frequenza con cui sarebbe in un clima senza cambiamenti causati dall’uomo. Tale indice varia tra un “range” tra -5 e +5. I livelli positivi indicano che le temperature “sballate” stanno diventando più probabili a causa del cambiamento climatico di origine antropica. Al contrario, invece, i punteggi negativi indicano che tali condizioni stanno diventando meno probabili.
A Frosinone
Per il periodo dal 26 al 28 giugno, il CSI ha attribuito a Frosinone un +5 - segnala il circolo il Cigno di Legambiente - dunque, questo vuol dire che il raggiungimento di tali temperature è un fatto “eccezionale” che dipende dal cambiamento climatico, che ha reso tali condizioni di almeno cinque volte più probabili rispetto a prima. Dunque, semplificando ancora il concetto, le temperature che si sono abbattute su Frosinone sarebbero altamente improbabili se non ci fosse il cambiamento climatico.
Una situazione che non è a sé stante: in gran parte d’Italia, il punteggio dell’indice è di +5.
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