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Serrone

Revenge porn con foto ritoccate: sotto accusa un ventenne

Il giovane ha scelto di essere processato con l’abbreviato. A ottobre la decisione. Le vittime sono quattordici ragazze del posto e di paesi vicini, molte delle quali coetanee

tribunale frosinone

Il tribunale di Frosinone

Modifica delle foto rendendole pornografiche e le pubblica sui social con i volti di amiche e conoscenti. È finito nei guai per revenge porn e diffamazione un ventenne di Serrone. I fatti risalgono al maggio dello scorso anno. All’epoca dopo la pubblicazione sui social le ragazze hanno iniziato a riconoscersi e sono partite le prime denunce e l’inchiesta coordinata dalla procura di Frosinone. Il giovane ieri è comparso davanti al gup del tribunale di Frosinone Ida Logoluso, assistito dall’avvocato Nicola Ottaviani, e ha chiesto e ottenuto di essere processato con il rito abbreviato. Le vittime sono quattordici ragazze dello stesso paese o di paesi vicini, per lo più coetanee, ma tra di loro ci sono anche una quindicenne e una ventiseienne. Tutte accomunate dal fatto di essersi ritrovate, loro malgrado, raffigurate in situazioni sconvenienti realizzate con dei fotomontaggi, creati con dei programmi appositi e senza la loro partecipazione diretta. Che è il particolare che ha inquietato di più le vittime e i loro familiari.

Secondo le accuse raccolte dalla polizia postale di Frosinone, il giovane avrebbe realizzato e pubblicato su Telegram immagini personali che poi modificava per renderle di contenuto sessualmente esplicito. Le immagini così ricostruite venivano diffuse online senza averne ottenuto il consenso delle interessate. Le foto, infatti, alla fine risultavano riconducibili a delle ragazze del posto. Una condotta - secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero Lorenzo Maria Destro che ha coordinato le indagini - che avrebbe anche offeso la reputazione delle vittime. Da qui al doppia contestazione di revenge porn e di diffamazione.
Una di queste ragazze, a un certo punto, si è imbattuta in una foto che la ritraeva in atteggiamenti sessualmente espliciti. Da qui la scelta di presentare una denuncia alla polizia postale in modo da risalire al responsabile e bloccarne l’ulteriore diffusione da un dispositivo all’altro, in paese come pure all’esterno. A questa denuncia ne sono seguite delle altre al punto che, davanti al gup del tribunale di Frosinone, le ragazze si sono costituite parte civile e sono rappresentate dagli avvocati Rosario e Mario Grieco, Giuseppe Porta, Maria Robino e Simona Giuliano. L’udienza è stata aggiornata al 15 ottobre per la discussione con il rito abbreviato.

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