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Cassino

Sanità da potenziare. Riflettori accesi sulla carenza di medici

Un tema affrontato nella Consulta: le proposte di Sebastianelli e Capraro. Parla l’Ugl: «No agli attacchi ai lavoratori: rispettabilità per gli operatori»

ospedale cassino

L'ospedale Santa Scolastica di Cassino

Sanità da potenziare. Se ne è parlato giovedì, durante la Consulta dei sindaci del Cassinate, dopo che il “caso Charles” - legato alla morte improvvisa del giovane studente universitario - ha riacceso i riflettori sulla carenza cronica di personale. Ieri mattina a intervenire è stata la Ugl Sanità, che chiede più rispetto per i professionisti: «No agli attacchi ai lavoratori: rispettabilità per operatori della sanità di Cassino dedita ogni giorno all’assistenza al malato, subendo spesso aggressioni e insulti da parte di utenti o familiari che non vedono appagate le loro necessità» ha affermato Rosa Roccatani, segretario provinciale Ugl Sanità.

«Questi operatori sono quelli, che durante il Covid non si sono mai tirati indietro. Quelli, che lavorano spesso soli a turno per carenza di personale, che troppo spesso sono costretti a rinunciare alle ferie, che non conoscono i giorni festivi e che, a fronte del delicato servizio svolto, percepiscono stipendi non rapportati al costo della vita». Poi aggiunge: «Una maggiore attenzione andrebbe posta sulle ore lavorative, in particolare sui “gettonisti” che superano le 12 ore lavorative, espletando finanche le 24 ore di lavoro continuative. Mi chiedo e chiedo: quale attenzione può avere il professionista dopo le 12 ore di lavoro?». Quindi punta il dito sulla carenza di personale.

Reazioni dopo la Consulta
A poche ore, come detto, della Consulta dei sindaci - in cui si è parlato di sanità da potenziare ma anche del nuovo piano legato ai possibili tagli al trasporto pubblico locale - non sono mancate reazioni. «Ora basta rinvii. Serve un’azione condivisa e immediata» ha rilanciato il consigliere di minoranza di Cassino, Giuseppe Sebastianelli. «La drammatica situazione del presidio ospedaliero “Santa Scolastica” non è più tollerabile. Durante la riunione della Consulta dei Sindaci del Lazio Meridionale ho preso atto con preoccupazione della gravità delle criticità che da troppo tempo affliggono il nostro ospedale. A fronte di questa emergenza, ho presentato una mozione urgente in Consiglio, chiedendo al sindaco e all’intera amministrazione di farsi promotori di una risposta politica e istituzionale chiara, unitaria e condivisa. Una risposta che parta proprio dalla convocazione urgente della Consulta affinché si rediga un documento forte, congiunto e rappresentativo dell’intero territorio da portare sui tavoli regionali e aziendali della sanità.

L’assenza di personale, in particolare al pronto soccorso e l’incertezza sul futuro del reparto di ginecologia impongono un cambio di passo concreto». «Accolgo positivamente l’annuncio, fatto proprio in Consulta dal sindaco Salera, dell’incontro a breve con il nuovo direttore generale della Asl di Frosinone, il dottor Arturo Cavaliere - ha aggiunto - Tuttavia, è fondamentale che a quell’incontro si arrivi con una voce unitaria, costruita anche con il contributo dell’intero consiglio comunale (maggioranza e opposizione) e soprattutto delle comunità locali. Serve un piano serio, chiaro e condiviso per il rilancio dell’ospedale».
Anche il sindaco di Villa Santa Lucia, Orazio Capraro, che ha preso parte alla Consulta ha ribadito: «Evidente la necessità di tutelare i diritti essenziali dei cittadini, a partire da quello alla salute. Tra i punti più urgenti emersi nel corso dei lavori, la gravissima carenza di personale medico presso il reparto di ginecologia dell’ospedale di Cassino, ridotto a soli tre ginecologi, e le preoccupazioni legate alla tenuta del pronto soccorso, già messo a dura prova negli ultimi mesi. Occorre un dialogo diretto e costruttivo con il nuovo Dg Asl. I sindaci devono poter rappresentare le esigenze reali dei cittadini sui tavoli decisionali della sanità. Non possiamo permettere che interi reparti chiudano o che i servizi vengano ridotti al minimo. La nostra gente ha diritto a cure dignitose e accessibili».

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