Cassino
11.04.2025 - 18:26
I sindacati sono pronti a una nuova battaglia
Manca il contratto ormai da giugno scorso e i metalmeccanici aspettano con estrema impazienza il rinnovo. Ma Federmeccanica e Assistal restano intransigenti e non sembrano non avere alcuna intenzione di cedere e di accettare la proposta votata dal 98% dei lavoratori. Dall’altra parte, sul versante sindacale, continua lo scontro.
La mossa
Le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm di Frosinone si sono riunite ieri ed hanno condiviso che nelle giornate di martedì 15 aprile e venerdì 18 aprile 2025 è indetto un ulteriore sciopero di 4 ore per ciascuna giornata alla fine di ogni turno lavorativo, contro lo stallo delle trattative per il rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica-Confapi.
«La decisione - spiegano - si rende necessaria a seguito della rottura delle trattative nazionali, causata dall’atteggiamento inaccettabile delle controparti datoriali di affrontare in modo serio i temi fondamentali per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici: salario, orario, diritti, salute e sicurezza».
Insieme al prosieguo dello sciopero, viene contestualmente dichiarato il blocco del lavoro straordinario e delle flessibilità in ogni luogo di lavoro.
«Le lavoratrici e i lavoratori meritano rispetto.
Non si può pensare di affrontare la crisi scaricandone il peso solo su chi lavora ogni giorno con professionalità e sacrificio.
I contratti nazionali sono uno strumento fondamentale per garantire dignità e tutele in un momento in cui il potere d’acquisto continua a diminuire e le condizioni di lavoro si fanno sempre più dure».
Per questo Fim, Fiom e Uilm provinciali, invitano tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori metalmeccanici della provincia di Frosinone a partecipare compatti alle 4 ore di sciopero indette per il 15 e il 18 aprile, nelle ultime 4 ore di ogni turno».
Dunque, ancora mobilitazioni nella speranza, pur ancorata a flebili certezze, di sortire qualche effetto positivo e di trovare la strada del dialogo per riaprire una trattativa che è si è interrotta il 12 novembre scorso, dopo otto incontri per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici con Federmeccanica e Assistal, (iniziata il 30 maggio del 2024) dopo che la controparte non ha risposto alle richieste contenute nella piattaforma di Fim, Fiom, Uilm ma ha presentato una vera e propria “contropiattaforma”.
La proposta sindacale presentata a Federmeccanica e Assistal contiene undici punti pensati per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di una categoria in difficoltà.
Tra le richieste principali spicca un aumento salariale di 280 euro sui minimi tabellari per il triennio 2024-2027, un incremento ritenuto necessario per recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione e per garantire una retribuzione dignitosa.
È questo uno dei punti cardine.
L’intervento
«L’atteggiamento di Federmeccanica e Assistal è inaccettabile e irrispettoso verso i lavoratori che aspettano da 8 mesi il rinnovo del contratto nazionale e risposte concrete sui salari». Commenta il segretario provinciale Uilm Gennaro D’Avino. Che rincara: «Non molleremo, continueremo a scioperare fino alla conquista del contratto. In un momento di difficoltà e crisi bisogna dare risposte concrete e urgenti ai lavoratori e al Paese, a partire dai rinnovi dei contratti nazionali».
Poi l’argomento clou: «Se non si aumentano i salari non ripartiranno i consumi e avremo gravi conseguenze». Dunque, ribadisce: «Federmeccanica e Assistal si stanno assumendo una grande responsabilità sociale. Noi non lo possiamo accettare.
Per questo continueremo a scioperare!».
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