Spazio satira
Frosinone
04.04.2025 - 09:00
Riccardo Mastrangeli e Antonio Scaccia
«Il progetto “Ossigeno”? La nostra istanza non è stata premiata per una richiesta della Regione impossibile da assolvere. La domanda era corretta». Il sindaco Riccardo Mastrangeli e il vice sindaco Antonio Scaccia illustrano la loro versione dei fatti dopo la pubblicazione delle determina regionale che non ha ammesso la domanda del Comune di Frosinone, sostanzialmente, per carenza documentale. «Il tema dell’ambiente e, quindi, la qualità della vita e la salute dei cittadini sono prioritari per la nostra amministrazione. I progetti presentati dagli uffici comunali, su mio indirizzo e su quello dell’amministrazione, sono redatti scrupolosamente e puntualmente, per utilizzare ogni opportunità per contrastare l’inquinamento e promuovere comportamenti virtuosi a favore dell’ambiente, a beneficio dell’intera collettività» ha dichiarato il Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli.
«Nel caso del progetto presentato in risposta al bando regionale “Ossigeno” per la richiesta di un contributo pari a 7.697,60 euro - ha dichiarato il vicesindaco e assessore all’ambiente Antonio Scaccia - il Comune di Frosinone partiva dall’idea della messa a dimora e la cura di nuovi alberi sul territorio comunale, per creare un sistema integrato unico di verde urbano territoriale tale da avere un effetto sinergico nel neutralizzare notevoli quantità di inquinanti, contribuendo a ridurre l’anidride carbonica. La messa a dimora di alberi nell’area individuata per l’intervento, all’interno della villa comunale - ha proseguito Scaccia - avrebbe arricchito così il patrimonio arboreo e la biodiversità del parco, attraverso l’introduzione di specie autoctone sia arboree che arbustive. Tale area, però, risulta ricadere in area interessata dalla fascia di rispetto dei vincoli relativi a “Beni puntuali e Beni lineari testimonianza dei caratteri archeologici e storici”. L’intervento, quindi, necessitava di specifico parere della Soprintendenza per i beni Archeologici ai sensi dell’articolo 13 della Legge regionale 24/98. La Regione Lazio, dopo 135 giorni dalla presentazione della domanda, con estremo ritardo, a integrazione della documentazione presentata dal comune di Frosinone per il bando, ha richiesto che il parere per i beni archeologici fosse prodotto entro 10 giorni. L’impossibilità di produrre la documentazione richiesta in soli 10 giorni ha fatto sì che il Comune di Frosinone fosse escluso dal contributo regionale, nonostante il progetto fosse stato redatto correttamente e minuziosamente dall’ufficio. A questo proposito, desidero ringraziare – ha concluso Scaccia – il personale del settore ambiente per l’impegno, la professionalità e la dedizione profusi, quotidianamente, nel trasformare gli indirizzi dell’amministrazione, in prima linea sulle questioni ambientali, in realtà, a favore dell’intera cittadinanza».
Si ricorda che, nella narrativa della determinazione commentata dai vertici dell’amministrazione comunale di Frosinone, nelle premesse alla conclusione, era stato specificato che «in merito alla domanda avanzata dal Comune di Frosinone protocollo numero 1164332 del 24/09/2024, la documentazione integrativa, richiesta con nota protocollo 157305 del 7/02/2025, non è pervenuta e, pertanto, la carenza documentale non permette di procedere alla valutazione tecnica. Tale domanda si ritiene non ammissibile». Di conseguenza, la Regione ha ritenuto «opportuno, quindi, a seguito degli esiti dell’esame istruttorio preliminare, di non ammettere la domanda del Comune di Frosinone».
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