Frosinone
02.04.2025 - 12:00
Nella città assediata dalle polveri sottili, dove la qualità dell’aria non è proprio il biglietto da visita del territorio e dove gli sforamenti sono stati tanti e tali da collocare Frosinone al vertice di una classifica annuale di Legambiente tra le città più inquinate d’Italia, capita che l’amministrazione del sindaco Riccardo Mastrangeli non sia in grado neanche di presentare una domanda corretta per ottenere i fondi dalla Regione per la piantumazione di nuovi alberi.
L’amara verità emerge dalla determinazione dirigenziale numero G08497 relativa al “Progetto Ossigeno”, pubblicata sul Burl di ieri, di approvazione del quarto Avviso avente ad oggetto la “Manifestazione d’interesse per la selezione di progetti su aree pubbliche o ad uso pubblico finalizzati alla piantumazione di nuovi alberi e arbusti nel territorio della Regione Lazio”; approvazione della graduatoria a cura della Commissione giudicatrice: Lotto 3 (Territorio della provincia di Frosinone). Nella narrativa della determinazione si legge, nelle premesse alla conclusione, che «in merito alla domanda avanzata dal Comune di Frosinone protocollo numero 1164332 del 24/09/2024, la documentazione integrativa, richiesta con nota protocollo 157305 del 7/02/2025, non è pervenuta e, pertanto, la carenza documentale non permette di procedere alla valutazione tecnica. Tale domanda si ritiene non ammissibile». Di conseguenza, la Regione ha ritenuto «opportuno, quindi, a seguito degli esiti dell’esame istruttorio preliminare, di non ammettere la domanda del Comune di Frosinone».
Tutto, mentre in sottofondo riecheggiano le parole del sindaco Mastrangeli che, il 4 febbraio scorso, in risposta alla classifica di Legambiente, che rilevava come il capoluogo avesse battuto tutti per giornate di sforamenti di pm10, aveva detto, in una nota ufficiale, che «l’amministrazione sta potenziando anche gli interventi di piantumazione di nuovi alberi». Di chi è la colpa di questa figura poco edificante? Del settore ambiente coordinato dal vicesindaco Antonio Scaccia? O di altri? Forse nel question time di questa sera qualche consigliere chiederà spiegazioni. La cittadinanza, almeno, lo spera. Intanto, ieri sono state pubblicate le graduatorie del Quarto Avviso di manifestazione di interesse per fornire e mettere a dimora alberi e arbusti nell’ambito del progetto Ossigeno. Per realizzare le 37 proposte progettuali ritenute idonee è stata stimata una spesa di circa 100.000 euro a valere sui fondi del progetto.
L’avviso è stato rivolto agli Enti pubblici o di diritto pubblico, agli Enti di diritto privato accreditati dalla Regione Lazio, agli Enti del terzo settore, agli Enti ecclesiastici civilmente riconosciuti e ai proprietari o gestori di impianti sportivi di uso pubblico. «Un nuovo passo avanti per un Lazio sempre più verde e sostenibile. Con questi nuovi 37 progetti, infatti, proseguiamo l’azione avviata da tempo, che ha portato alla messa a dimora di più di 140.000 nuove piante, tra alberi e arbusti, a cui si sommano le oltre 500.000 piantate dalla Regione con altri finanziamenti. Tramite la messa a dimora di alberi vogliamo migliorare la qualità dell’aria del Lazio e contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici» ha spiegato l’assessore all’Ambiente, al Turismo e allo Sport della Regione Lazio, Elena Palazzo. I progetti finanziati con la fornitura e messa a dimora degli alberi, sono i più interessanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ma anche quelli che si ispirano ai principi di educazione alla sostenibilità ambientale attraverso il coinvolgimento della cittadinanza.
«Contribuire alla crescita del patrimonio ambientale di qualità è fondamentale per rendere le nostre province più verdi, più vivibili e più attrattive per i cittadini e i turisti» ha affermato l’assessore Palazzo. Sia gli alberi sia le opere necessarie alla piantumazione saranno totalmente a carico della Regione Lazio e non prevedono alcun onere per i beneficiari, a eccezione della successiva manutenzione delle piante. In provincia sono stati ammessi al finanziamento l’Azienda Bioagrituristica Alta Quota di San Donato Val di Comino, il Comune di Ausonia, il Comune di Castelnuovo Parano, l’Istituto Comprensivo di Alatri, mentre, oltre a Frosinone, sono stati bocciati la XIX Comunità montana l’Arco degli Aurunci, il Parco regionale dei Monti Simbruini e il Comune di Strangolagalli.
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