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Cassino

“Ladies spesa”, fissati gli interrogatori

L’operazione della polizia “Ladies spesa” ha portato all’esecuzione di otto misure cautelari. Cinque le persone arrestate e altre tre destinatarie del divieto di dimora. Attese le versioni degli indagati

Furti, fissati gli interrogatori

La conferenza stampa che si è tenuta lunedì in Commissariato per presentare gli esiti dell’operazione

Fissati gli interrogatori per gli otto indagati finiti nell’inchiesta “Ladies spesa” del Commissariato di Cassino, destinatari delle misure cautelari emesse nei loro confronti: cinque in carcere e tre divieti di dimora nel Lazio. Si tratta di misure che hanno colpito più famiglie di origini rom residenti tra Cassino, il Cassinate e Mondragone, unite tra loro da vincoli di parentela. Nella mattinata di lunedì i poliziotti del Commissariato di Cassino guidato dal vice questore Genovesi - insieme al personale della Questura di Frosinone, del Reparto Prevenzione Crimine, con l’ausilio del reparto Volo di Pratica di Mare e delle Unità cinofile di Nettuno - hanno battuto a tappeto diverse zone della città e dell’hinterland: a sostanziare le indagini, durate oltre sei mesi, le denunce presentate dai commercianti di Cassino, del Cassinate e del Casertano. Ma anche del sud Pontino.

Furti commessi, secondo la ricostruzione degli investigatori, da settembre scorso e con un modus operandi ben delineato: si riempiva il carrello di spesa (alimenti e prodotti per l’igiene) per poi uscire da una porta di servizio, portando con sé figli piccoli o comunque minori di 14 anni. Quando il personale interveniva, c’era già un’altra persona pronta a creare il diversivo: mentre all’interno delle attività iniziavano le discussioni, all’esterno un’auto aveva già caricato la merce e si era allontanata.

I coinvolti (sette donne e un uomo, marito di una delle indagate) saranno ora ascoltati alla presenza dei loro legali, gli avvocati Mariano Giuliano ed Emanuele Carbone: domani sono stati fissati quelli per i soggetti in carcere, venerdì per i destinatari del divieto di dimora. Gli otto finiti nei guai, tutti giovanissimi, potranno ora chiarire le rispettive posizioni in ordine alle contestazioni avanzate. «Queste operazioni sono frutto di una seria ed intensa attività investigativa che ha rappresentato un importante successo nella lotta alla criminalità predatoria e ha confermato l’impegno costante delle istituzioni locali nella tutela della sicurezza dei cittadini» ha dichiarato a margine il presidente del Consiglio provinciale Gianluca Quadrini.

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