Sanità
07.03.2025 - 21:53
Il dottore Cristopher Faroni, presidente del gruppo Ini
Si è svolto all’INI Villa Dante il convegno “La salute non può attendere”. Nel corso dell’evento è stata posta all’attenzione sulla necessità di trovare un equilibrio tra pubblico e privato affinché le liste di attesa siano sempre meno lunghe. Il convegno si è svolto il 7 marzo nella struttura sanitaria di Guidonia del Gruppo INI e nel corso dell’evento hanno preso parola l’onorevole Marco Bertucci, presidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio, l’onorevole Laura Cartaginese, consigliere regionale e presidente del comitato per il monitoraggio dell'attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche regionali, Jessica Faroni, manager sanitario del Gruppo INI e Cristopher Faroni, presidente.
«Stiamo lavorando per avere un secondo bilancio del comparto sanità in attivo, per chiedere l’uscita dal commissariamento per poter fare una programmazione sanitaria, per nuove assunzioni e investimenti per le strutture pubbliche, ma anche per fare rete con le strutture private» ha dichiarato l’onorevole Bertucci.
Jessica Faroni ha affermato: «Stiamo invecchiando come società e parlare solo di Pronto Soccorso vuol dire continuare ad alimentare debito. Il paziente per un ricovero in struttura accreditata deve necessariamente passare dal Pronto Soccorso. È sbagliato: per i costi e per il rischio infezioni. Dobbiamo pensare in grande a livello di sistema nazionale, che va cambiato. La giunta sta lavorando nella giusta direzione. Bisogna smaltire tutto ciò che c'è da smaltire e creare insieme un modello nuovo. Ci sono nuove patologie, cronicità e va ripensato il sistema. Il Recup regionale, ad esempio, è una esperienza positiva, che noi privati abbiamo condiviso con favore e che sta dando ottimi risultati. Il privato non va visto con retaggi ideologici anacronistici. Noi proponiamo anche il privato sociale per venire incontro alle esigenze e alle possibilità di tutti».
Parole condivise anche da Cristopher Faroni, che ha aggiunto: «Il sogno è di portare l’Università a Villa Dante. Abbiamo necessità di personale sanitario è il sogno è di portare l’Università a Guidonia. Un beneficio anche per i ragazzi, alle nuove leve, che non dovrebbero scontrarsi con i costi delle abitazioni di Roma».
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