Roma
03.12.2025 - 20:27
Operai al lavoro nella chiesa di San Paolo fuori le mura per posizionare il nuovo mosaico che raffigura papa Leone XIV, accanto a quello del suo predecessore, papa Francesco. Nella basilica è presente una lunga sezione di ritratti che percorre più di duemila anni di storia, sicuramente un modo unico nel suo genere e particolare di presentare i papi a quanti turisti e fedeli visitano la basilica dell’Apostolo delle Genti.
I medaglioni sono stati eseguiti, per la maggior parte, da decoratori e da veri e propri artisti specializzati, che hanno prestato la loro opera e la loro bravura nella Fabbrica del mosaico in Vaticano, a eccezione di alcuni che sono stati lavorati a Venezia. I mosaici hanno un diametro di quasi due metri, su sfondo dorato (all'inizio furono affreschi); fino al Rinascimento si è lavorato di fantasia con le immagini: così, ad esempio, per i papi frusinati Ormisda e Silverio, oppure per San Sisto I, venerato ad Alatri.
I ritratti dei pontefici degli ultimi cinque secoli derivano invece da documenti autentici. Lo spazio per futuri pontefici non è illimitato, alimentando antiche profezie che legano il numero dei medaglioni alla fine del papato e persino del mondo, che si tratti di semplici coincidenze o di oscuri presagi, la teoria dei medaglioni aggiunge un alone di mistero e fascino a questa straordinaria basilica.
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