Spazio satira
Frosinone
27.02.2025 - 15:00
Frosinone si prepara a dire addio alla Corte di Giustizia Tributaria, nel recente passato meglio conosciuta come commissione tributaria. Nella nuova geografia la sede del capoluogo ciociaro verrà accorpata a Latina. La novità rientra in un piano del Mef di ridimensionamento delle Corti tributarie che sta prendendo forma in questi giorni e che prevede una drastica riduzione delle sedi distaccate di secondo grado, destinate a passare da 14 a 4, mantenendo però i 20 uffici d’appello nei capoluoghi di regione, e di quelle di primo grado che passeranno da 103 a 39. Il dossier è ora al vaglio del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt), l’organo di autogoverno chiamato a valutare il progetto e a formulare una controproposta. La riorganizzazione, prevista dalla legge delega da attuare entro il 31 agosto, è cruciale per l’erogazione dei fondi del Pnrr e per il successo della riforma introdotta con la legge 130 del 2022, che punta su un corpo di 576 giudici professionali a tempo pieno, distribuiti tra primo e secondo grado.
Il piano colpisce soprattutto le sedi distaccate di secondo grado, con la soppressione di Pescara (Abruzzo), Salerno (Campania), Latina (Lazio), Foggia, Lecce e Taranto (Puglia), Sassari (Sardegna), Caltanissetta, Catania, Messina e Siracusa (Sicilia). Più incisivo ancora il ridimensionamento delle Corti di primo grado, che scendono da 103 a 39. In Piemonte, ad esempio, Aosta, che conserva l’ufficio di appello, sarà accorpata a Torino insieme ad Asti e Cuneo, mentre Alessandria assorbirà Biella, Novara, Verbania e Vercelli. In Lombardia, oltre a Milano, resteranno Cremona e Bergamo, che integreranno Lodi, Mantova, Pavia, Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese. In Friuli-Venezia Giulia, Trieste perderà la Corte di primo grado (pur mantenendo l’appello), accorpata con Pordenone e Gorizia a Udine. In Veneto, Venezia e Verona diventeranno i poli principali, assorbendo Belluno, Padova, Treviso, Rovigo e Vicenza. Nel Centro Italia, Firenze e Pisa ingloberanno Arezzo, Prato, Pistoia, Siena, Grosseto, Livorno, Lucca e Massa-Carrara, mentre nel Lazio Roma accorperà Rieti e Viterbo e Latina assorbirà Frosinone. Al Sud i tagli sono più contenuti, data l’elevata mole di ricorsi. In Sicilia, delle attuali 9 Corti ne resteranno 5; in Calabria si passerà da 5 a 3; in Puglia, Bari e Lecce assorbiranno Foggia, Brindisi e Taranto. Il 2024 ha registrato un boom di ricorsi: 224.956 complessivi, di cui 182.124 in primo grado e 43.832 in appello.
Le definizioni sono state 218.451 (164.913 in primo grado e 53.538 in appello), con pendenze al 31 dicembre pari a 259.370 (175.396 in primo grado e 83.974 in appello). Rispetto al 2023, le nuove cause sono aumentate del 30%, un incremento in parte temporaneo, legato all’abrogazione della mediazione obbligatoria. Economicamente, il contenzioso ha raggiunto i 23,8 miliardi nel 2024, in crescita rispetto ai 16,7 miliardi del 2021, 23,1 miliardi del 2022 e 23,3 miliardi del 2023. Le imposte più contestate sono l’Iva (27,9%), l’Ires (17,5%) e l’Irpef (12,7%). Tra i tributi locali spiccano le imposte sugli immobili (3,6%) e quelle sullo smaltimento dei rifiuti (1,4%). La riforma, dunque, si intreccia con un contenzioso in forte espansione, mettendo alla prova la capacità del sistema di garantire efficienza e rapidità con meno sedi e giudici più qualificati. Il parere del Cpgt sarà decisivo per limare il piano e rispondere alle esigenze di un settore chiave per l’economia nazionale.
Sul punto è intervenuto il consigliere comunale Anselmo Pizzutelli: «Dopo la Banca d’Italia, la Camera di Commercio, il 72º Stormo e molto altro, Frosinone rischia di perdere un altro ufficio importante con tutto ciò che ne consegue in termini di lavoro e di indotto. Paghiamo evidentemente lo scarso peso politico sui tavoli nazionali, considerato che, ogniqualvota c’è qualcosa da tagliare, Frosinone è sempre in pole position. Mi appello al sindaco Mastrangeli e all’onorevole Ottaviani per vicinanza politica al ministro Giorgetti, e a tutti i nostri parlamentari per scongiurare questo ennesimo colpo al capoluogo».
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