Anagni
25.02.2025 - 12:00
Un’immagine estratta dal video della capretta presa a calci nell’agosto 2023 in un agriturismo di Anagni
Capretta presa a calci, disposte ulteriori indagini. A chiedere nuovi accertamenti, opponendosi alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm riguardo il procedimento a carico di sei giovani di Anagni e Fiuggi finiti sotto accusa, insieme ad altri minorenni, erano state diverse associazioni animaliste.
Numerose le associazioni animaliste che si sono subito opposte alla richiesta di archiviazione.
Le accuse ipotizzate sono di maltrattamento di animali e istigazione a commettere un delitto. I ragazzi coinvolti hanno sempre sostenuto che l’animale fosse già morto. Anche il giovane di Fiuggi, all’epoca dei fatti diciassettenne, accusato di aver colpito e ucciso la capretta, ha sempre sostenuto che l’animale era già morto.
Il pm ha chiesto l’archiviazione, considerato il fatto che l’animale era già morto e, dunque non sussisterebbero i reati contestati. Le associazioni si sono opposte alla richiesta di archiviazione.
Il giudice ha disposto ulteriori 120 giorni di indagini per esaminare i telefonini e sentire i proprietari dell’agriturismo di Anagni. I difensori dei ragazzi finiti sotto accusa, gli avvocati Filippo Misserville, Daniele Natalia, Giampiero Vellucci, Pietro Polidori, Antonella Sforza e Armando Pagliei avevano fatto leva sulla mancanza di una prova certa dell’esistenza in vita della capretta al momento dei calci e del trasporto sulla carriola.
Diverse associazioni hanno chiesto, dunque, di integrare l’istruttoria ascoltando nuovi testimoni, nonché facendo analizzare i cellulari sequestrati alla ricerca di ulteriori filmati o chat. Il giudice ha disposto ulteriori accertamenti. La decisione è stata accolta con entusiasmo dalle associazioni animaliste. «Non ci fermeremo finché non verrà fatta piena giustizia. La brutalità contro gli animali non può restare impunita» – ha dichiarato Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani.
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