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Anagni

Nuove indagini per la capretta presa a calci

Il giudice ha disposto ulteriori accertamenti. Le associazioni animaliste si erano opposte alla richiesta di archiviazione. Analisi sui dispositivi sequestrati agli indagati di Anagni e Fiuggi e acquisizione di testimonianze dai proprietari dell’agriturismo

capretta

Un’immagine estratta dal video della capretta presa a calci nell’agosto 2023 in un agriturismo di Anagni

Capretta presa a calci, disposte ulteriori indagini. A chiedere nuovi accertamenti, opponendosi alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm riguardo il procedimento a carico di sei giovani di Anagni e Fiuggi finiti sotto accusa, insieme ad altri minorenni, erano state diverse associazioni animaliste.
Il giudice ha ordinato una serie di ulteriori attività investigative mirate a determinare con maggiore precisione le condizioni della capretta prima e durante l’episodio avvenuto a fine agosto del 2023 in un agriturismo di Anagni durante una festa di compleanno e per chiarire i punti ancora oscuri della vicenda tra cui: l’acquisizione di nuove testimonianze dai proprietari dell’agriturismo dove è avvenuto il fatto, per confermare se l’animale fosse vivo al momento dell’aggressione; l’analisi dei dispositivi sequestrati agli indagati, per verificare l’autenticità dei video già acquisiti e cercare eventuali nuovi elementi (foto, video o messaggi) risalenti alla sera del 27 agosto 2023 o ai giorni successivi.

Numerose le associazioni animaliste che si sono subito opposte alla richiesta di archiviazione.
Le accuse ipotizzate sono di maltrattamento di animali e istigazione a commettere un delitto. I ragazzi coinvolti hanno sempre sostenuto che l’animale fosse già morto. Anche il giovane di Fiuggi, all’epoca dei fatti diciassettenne, accusato di aver colpito e ucciso la capretta, ha sempre sostenuto che l’animale era già morto.
Il pm ha chiesto l’archiviazione, considerato il fatto che l’animale era già morto e, dunque non sussisterebbero i reati contestati. Le associazioni si sono opposte alla richiesta di archiviazione.

Il giudice ha disposto ulteriori 120 giorni di indagini per esaminare i telefonini e sentire i proprietari dell’agriturismo di Anagni. I difensori dei ragazzi finiti sotto accusa, gli avvocati Filippo Misserville, Daniele Natalia, Giampiero Vellucci, Pietro Polidori, Antonella Sforza e Armando Pagliei avevano fatto leva sulla mancanza di una prova certa dell’esistenza in vita della capretta al momento dei calci e del trasporto sulla carriola.
Diverse associazioni hanno chiesto, dunque, di integrare l’istruttoria ascoltando nuovi testimoni, nonché facendo analizzare i cellulari sequestrati alla ricerca di ulteriori filmati o chat. Il giudice ha disposto ulteriori accertamenti. La decisione è stata accolta con entusiasmo dalle associazioni animaliste. «Non ci fermeremo finché non verrà fatta piena giustizia. La brutalità contro gli animali non può restare impunita» – ha dichiarato Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani.

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